Il Comune di Comerio è pronto a raccogliere la sfida lanciata dalla vicina amministrazione di Luvinate in tema di unione dei Comuni e di unificazione dei servizi. Un tema imposto dalla legge che dovrà essere comunque concretizzato entro la fine dell’anno. «Un Comune unico costituito da Casciago, Luvinate, Barasso e Comerio sarebbe certamente il più ricco della provincia di Varese, una sorta di piccola Montecarlo» sottolinea il primo cittadino di Comerio , che si riferisce in particolare alla classifica pubblicata recentemente sui redditi pro capite dei residenti nei paesi della nostra provincia.
Graduatoria che vede Luvinate prima, Comerio terza e Casciago quinta. Ma non è solo questione di ricchezza quanto anche di offerta di servizi per il cittadino, che il super Comune alle porte di Varese potrebbe offrire ai suoi abitanti. «Ne ho già parlato di persona con il sindaco di Luvinate – prosegue Aimetti – quella dell’unione tra i Comuni è la strada da seguire; certo, ci vorrà del tempo ma è l’unica soluzione possibile».
Il primo cittadino comeriese non parla solo come amministratore pubblico ma anche da imprenditore. «I Comuni devono funzionare come le imprese, facendo rete tra di loro, unendo le forze – spiega il sindaco – e tagliando i costi inutili».
Quella di Casciago, Luvinate, Barasso e Comerio è la situazione ideale, non solo per una questione di omogeneità territoriale, visto che queste quattro realtà confinanti condividono sia il lago di Varese che i sentieri del parco Campo dei Fiori. «Si tratta di quattro Comuni piccoli, che hanno molte caratteristiche in comune, senza correre rischi che il più grande possa fagocitare il più piccolo, quindi la situazione ideale» sottolinea Aimetti, che non è convinto da un’eventuale unificazione sotto l’ala del capoluogo Varese.
«Come le piccole imprese sono la spina dorsale della nostra economia così anche i piccoli Comuni lo sono nell’amministrazione pubblica grazie ai servizi eccellenti offerti ai cittadini» osserva il primo cittadino. Un altro punto di forza comune sono le scuole, che funzionano molto bene e che in parte sono già gestite congiuntamente. «Non dimentichiamo poi l’aumento dell’appeal a livello turistico e culturale che avrebbe l’unione dei Comuni come capacità di offerta; potrebbe essere un gioiello per tutta la provincia di Varese. Certo non è una cosa che si può fare domani, ma occorre iniziare a ragionarci sopra e ad iniziare un percorso condiviso che superi gelosie e campanilismi».
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