Palermo, 10 dic. (TMNews) – L’immenso ficus di Villa Garibaldi, in piazza Marina a Palermo, da oggi è “L’albero dei 150 anni dell’Unitá d’Italia”. A celebrare l’intitolazione è stato il sindaco di Palermo Diego Cammarata, che nel corso della cerimonia ha applaudito l’esibizione di una ventina di bambini delle scuole medie del capoluogo, che hanno intonato per l’occasione l’inno nazionale.
Piantato proprio attorno al 1861 dall’architetto Giovan Battista Filippo Basile, creatore del parco, nonché del celebre Teatro Massimo, il ficus macrophylla di piazza Marina è tra gli alberi monumentali più maestosi d’Europa: alto più di 30 metri, ha una circonferenza alla base del tronco che misura più di 21 metri, e la sua chioma ha un diametro di 50 metri.
Fu spettatore degli ultimi 150 anni di storia palermitana: tra le altre cose, a pochi metri dall’albero, nel 1909 fu ucciso il poliziotto Joe Petrosino, giunto a Palermo dagli Stati Uniti per combattere la mafia. Negli ultimi anni l’albero è stato oggetto di un lavoro di restyling e di messa in sicurezza, che sebbene lo abbia sottratto per parecchi mesi agli occhi di cittadini e di turisti, ha portato al suo capezzale alcuni tra i massimi esperti internazionali di botanica.
/> A scoprire la targa celebrativa dell’albero, il sindaco di Palermo Diego Cammarata, il quale ha voluto sottolineare come esso “rappresenti in questo anno un simbolo dell’Unità d’Italia. E’ un albero – ha detto Cammarata – al quale abbiamo dedicato dei lavori per metterlo in sicurezza, ma anche per garantirne la sopravvivenza”. Vera e propria “cattedrale” della natura, il gigantesco ficus è inserito nella cornice di busti marmorei raffiguranti i padri della Patria: “Rispetto a tutti questi eroi presenti in questo parco – ha aggiunto Cammarata -, rappresenta una continuità nella memoria e nel ricordo, ma anche nell’impegno di questa terra per l’unità del Paese”. A fare eco alle parole del primo cittadino, sono quelle dell’assessore comunale al Verde urbano Francesca Grisafi: “Sono lieta che questo ficus sia diventato l’emblema vivente dell’Unità d’Italia. In questa villa ci sono tante statue, mentre questo albero continuerà a crescere e ad accrescersi, restando testimone vivo della nostra storia”.
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