«Il nostro è un territorio vivo, che può agganciare una mini ripresa che sembra essere all’orizzonte. Ma anche Roma deve fare la sua parte». È critico nei confronti della politica Giovanni Brugnoli, presidente dell’Unione Industriali di Varese, che commenta i dati dell’indagine congiunturale del secondo trimestre diffusi ieri dall’ufficio studi della sua associazione di categoria.
Dati che raccontano di una situazione di stasi dell’economia locale, dovuta soprattutto all’incertezza del momento storico-economico, in attesa dell’evolversi dei fattori di rischio che si sono venuti a creare sui mercati internazionali e nazionale.
Le industrie varesine sono concentrate più sui mercati intermedi destinati alla produzione piuttosto che verso i consumatori, e questo ha permesso di anticipare ai primi tre mesi dell’anno il rallentamento congiunturale che a livello nazionale ed internazionale è stato registrato nel secondo trimestre.
Sul territorio nel secondo trimestre si è avuto un leggero recupero della produzione, ma è ancora troppo presto per parlare di ripresa. Rispetto al primo trimestre dell’anno, il 44% delle imprese varesine che hanno partecipato all’indagine ha registrato un incremento dei livelli produttivi, dovuto al ripristino delle scorte in magazzino in attesa di una potenziale ripresa dei mercati, mentre il 45% parla di una situazione sostanzialmente stabile. L’11%, però, ha registrato un peggioramento. Una minoranza, ma Univa sottolinea come i dati sulla crescita dell’economia nazionale ed internazionale siano inferiori alle attese: ecco, quindi, che nascono i dubbi sulla consistenza e sulla durata del miglioramento a livello locale, minacciato dal complicarsi dello scenario globale, con i focolai di guerra in Siria, Israele ed Ucraina a preoccupare anche gli economisti.
Il fronte interno vede una domanda che resta fiacca, e la conclusione dello studio di Univa è chiara: «Per agganciare la ripresa molto dipenderà anche dalla capacità del nostro Paese di mettere in atto una politica industriale in grado di supportare adeguatamente le imprese in una fase che appare ancora critica».
L’export è quello che salva le imprese varesine: nel primo trimestre 2014 tengono le esportazioni verso l’Unione Europea (+1,4% rispetto al primo trimestre 2013), in particolare con una crescita del +3,3% verso la Germania, primo mercato di riferimento per la provincia di Varese. Nei i prossimi mesi, però, si capirà se il rallentamento in atto dell’economia tedesca sia temporaneo e le potenziali conseguenze sul nostro sistema imprenditoriale.
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