Tace davanti al gip e al pm , titolare dell’inchiesta che ha portato in carcere il sindaco di Lonate Pozzolo Danilo Rivolta, , legale rappresentante della New Lac, uno dei quattro imprenditori arrestati con Rivolta, il fratello Fulvio e la compagna Orietta Liccati martedì scorso, ascoltato ieri dagli inquirenti.
Ferrari si è avvalso della facoltà di non rispondere. È rimasto in silenzio a differenza di quanto fatto da , altro imprenditore arrestato nell’operazione e dello stesso primo cittadino lonatese. Secondo l’accusa Ferrari si rivolse a Rivolta affinchè tramite lo studio Proget Srl, intestato al fratello del primo cittadino ma che vedeva Danilo Rivolta quale attivissimo gestore degli affari «in palese conflitto di interesse», si legge nell’ordinanza, facesse pressioni sull’architetto incaricato di redigere il nuovo Piano di Governo del Territorio. Quello stesso Pgt fermo da un anno perché secondo l’accusa i Rivolta potessero acquistare terreni agricoli, in particolare lungo la provinciale che porta in direzione Vanzaghello salvo poi trasformarli in produttivi guadagnando milioni in favore di centro commerciali e grande distribuzione.
Ferrari, per l’accusa, pagò quasi 23 mila euro allo studio Proget Srl (22.880 per la precisione) affinchè il primo cittadino facesse pressione sull’estensore del Pgt affinchè cambiasse la destinazione anche dei suoi terreni agricoli in produttivi. L’ufficio dell’architetto incaricato di stilare il nuovo Pgt (oggi bloccato, che da un anno attendeva il varo) è stato perquisito dai finanzieri di Gallarate. Il sospetto è che vi siano stati altri “oboli” vocati alla causa del cambio di destinazione da verificare.
Ferrari è comunque rimasto in silenzio: non ha detto nulla. Forse riservandosi in futuro l’opportunità di essere ascoltato dal Pm. E oggi tocca a , l’ex assessore all’urbanistica di Gallarate compagna di Danilo Rivolta.