L’ultimo saluto a ha avuto il suono del fragore di un applauso che si scioglie lentamente nel silenzio, mentre il feretro della giovane attraversava il sagrato della chiesa.
E’ stato uno sguardo verso l’alto per seguire decine di palloncini colorati lasciati volare via, verso il cielo, dagli amici della trentaduenne morta in seguito al drammatico incidente stradale avvenuto nella tarda serata di mercoledì scorso a Germignaga lungo la statale 394.
Anima generosa
Ieri l’intera Laveno Mombello s’è raccolta nella chiesa della Madonna del Ponte per salutare quest’anima bella. capace di essere generosa sempre. Anche nel momento più buio ha dimostrato chi fosse: i genitori, sapendo di esaudire un desiderio della ragazza, hanno donato cornee e fegato affinché su quella morte che spezza il cuore trionfasse, alla fine, ancora la vita.
Alle 14.30 di ieri la chiesa era traboccante di persone, pieno anche il sagrato. Il padre della ragazza, , aveva chiesto a chi volesse di accompagnare Valentina dalla casa dove ha vissuto tutta la vita sino alla chiesa dove le si sarebbe detto addio. Alle 14 gli amici della ragazza, vecchi, con legami nati tra i banchi delle elementari, e nuovi, conosciuti magari sul lavoro, erano a casa sua. Il feretro è stato portato in spalla sino alla chiesa,
come se quel corteo volesse in realtà essere un abbraccio immenso. «Siamo in tanti per dare l’ultimo saluto a Valentina – ha detto il parroco don Carlo Manfredi durante l’omelia – e questo deve dare forza ai genitori, ai partenti e agli amici che in questo momento provano un dolore molto grande. Coloro che le volevano bene si trovano di fronte ad un cammino difficile e ad un grande mistero, quello della morte nel pieno della vita. La parola di Dio deve essere colta come aiuto per vivere questo momento di dolore».
Donazioni all’Airc
Il pensiero di tutti è volato a mamma Vittoria e papà Silvio. Genitori giustamente orgogliosi di una figlia «che faceva parte di quella rara schiera di persone belle, belle davvero. Quelle incredibili persone capaci di illuminare una stanza semplicemente sorridendo», hanno detto gli amici.
Valentina nel cuore. Valentina che ha per tanti incarnato l’affetto puro ma anche la generosità. Sino alla fine. I genitori, infatti, hanno chiesto di non mandare fiori, ma invece scegliere di fare beneficenza nel nome di Valentina. Vittoria e Silvio Garibaldi hanno chiesto di devolvere donazioni in particolare all’Airc, l’associazione italiana per la ricerca sul cancro, alla quale la figlia era iscritta. Valentina credeva nel futuro, credeva nella possibilità di migliorare il mondo partendo da se stessi: compiendo anche soltanto un piccolo gesto. Che l’Airc riceva donazioni in suo nome è il modo migliorare, quello più autentico e che più ricalca lo spirito della ragazza, di ricordare Valentina. Celebrarla dando una speranza alla vita, ancora una volta, batte la morte. «E – come ha detto un’amica – non è vero che Valentina non c’è più. E’ qui, nei nostri cuori e lo sarà per sempre».n