New York, 3 ago. (TMNews) – La firma del presidente degli Stati Uniti Barack Obama sulla legge che permette di aumentare il debito pubblico potrebbe aver scongiurato il rischio di default tecnico degli Stati Uniti, ma non è riuscita né a rasserenare gli animi degli investitori né a riportare la pace tra repubblicani e democratici. L’accordo lascia in sospeso alcune delle questioni più spinose, delegandole a una commissione senatoriale bipartisan che dovrà apportare tagli per oltre 1.500 miliardi di dollari nei prossimi mesi.
“Abbiamo parlato troppo questi ultimi giorni, i leader repubblicani al Senato hanno detto che non ci sarà un aumento delle entrate – ha spiegato il capogruppo dei senatori democratici Harry Reid – questo semplicemente non succederà”. E la sua controparte repubblicana, il senatore del Kentucky Mitch McConnell sembra dargli ragione anche se, riflettendo la posizione ideologica del proprio partito, insiste sulla “necessità di apportare tagli”.
La poca certezza sulle modifiche da apportare non rassicura le agenzie di rating internazionali. Oggi, Fitch ha annunciato che, a termine del processo di revisione del rating che sta conducendo, potrebbe mettere sotto outlook negativo il merito creditizio degli Stati Uniti. Mentre Moody’s, dopo l’accordo, ha confermato il rating impeccabile (Aaa) dell’America, ma ha rivisto al ribasso l’outlook portandolo, anch’esso, a negativo. In una nota, l’agenzia ha spiegato che l’intesa sul debito è solo il primo passo per il consolidamento fiscale del Paese.
(segue)
A24-Zap/Coa
© riproduzione riservata