Usa/ Dopo giovedì nero di Wall Street, oggi focus lavoro

New York, 5 ago. (TMNews) – L’accordo sull’innalzamento del tetto del debito americano, ratificato in legge martedì, non è stato sufficiente a calmare i mercati. Il timore che il danno fosse già stato fatto dal lungo braccio di ferro ha annientato la fiducia degli investitori americani che, alla luce di alcuni dati macroeconomici deludenti e del perdurare dei timori sull’economia europea, hanno optato per le vendite. Wall Street ha ceduto più del 4 per cento, frenata anche dal dato sulle richieste iniziali di sussidi di disoccupazione, calato a sorpresa.

Non sono dunque gli auspici migliori a segnare la strada verso il rapporto sul lavoro di luglio, atteso per oggi prima dell’apertura delle contrattazioni a New York. Anche se le stime parlano della possibile creazione di 85.000 posti di lavoro (il dato Adp per il settore privato mercoledì ha rafforzato le previsioni in questo senso segnalando 105.000 nuovi posti di lavoro), un aumento di entità tutto sommato limitata, dopo i 18.000 posti creati in giugno, potrebbe non essere sufficiente a ridare respiro ai mercati.

Ieri, sulla scia dei generalizzati cali delle piazze europee ed asiatiche, il Dow Jones ha bruciato oltre 500 punti con il calo giornaliero peggiore in termini di punti dall’1 dicembre 2008, annullando i guadagni per il 2011 ed entrando in correzione di mercato (il 10% in meno rispetto al picco di chiusura del 29 aprile e al massimo intraday del 2 maggio), come del resto hanno fatto anche Nasdaq (-5,08% ieri) e Standard & Poor’s 500 (-4,78%). Secondo gli esperti, qualora il rapporto sul lavoro non fosse decisamente positivo, per Wall Street si profilerebbe una nuova giornata nera.

Le preoccupazioni che l’economia globale possa ricadere nella recessione stanno convincendo gli investitori ad abbandonare l’azionario per rifugiarsi su territori relativamente più sicuri, come i titoli di stato, il franco svizzero e lo yen, per altro alimentando le speculazioni sul fatto che la Federal Reserve possa avviare un nuovo piano di stimoli dopo la prevista conclusione del programma di quantitative easing scaduto a fine giugno. Per questo bisognerà aspettare la settimana prossima, quando la Banca Centrale americana comunicherà le proprie decisioni sul costo del denaro, anche se le previsioni sono per un nulla di fatto.

Est/Rcc

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