Usa/ Irene ha toccato la costa, sale verso Ny, ma perde forza

New York, 27 ago. (TMNews) – Irene ha toccato la costa della Nord Carolina e marcia ora verso nord, verso Washington, New York e il New England. Ma la sua furia comincia a placarsi: l’uragano è stato declassato a categoria 1 (la più bassa su una scala di cinque), i venti soffiano ora a 85 miglia orarie (circa 136 chilometri all’ora), mentre ieri viaggiavano sopra le 100 miglia orarie (oltre 160 chilometri all’ora).

Comunque tanto per una zona non abituata agli uragani, motivo per cui il presidente Barack Obama ha dichiarato lo stato di emergenza, per vari stati della costa, tra cui Nord Carolina, Virginia, New Jersey, New Hampshire e New York. Proprio nella Grande Mela, dove Irene è attesa nella serata di oggi (la notte in Italia), la paura è ancora molta: il sindaco Michael Bloomberg ha ordinato l’evacuazione di varie zone a rischio, tra cui la parte meridionale di Manhattan (compresa la zona di Wall Street e il Financial District), Battery Park e alcune zone costiere di Brooklyn.

Entro le 17 di oggi (le 23 in Italia), 370.000 persone dovranno lasciare le proprie case, un evento senza precedenti a New York. A partire dalle 12 (le 18 in Italia) scatterà inoltre il blocco dei trasporti pubblici, anche in questo caso il primo nella storia della città, degli aeroporti (saranno fermati tutti i voli in arrivo) e i ponti cittadini, quelli che collegano i vari borough di New York, saranno chiusi qualora i venti arrivassero a soffiare a una velocità superiore agli 80 chilometri orari. Presi d’assalto i supermercati, dove sono andati esauriti soprattutto acqua, pane e surgelati, dal momento che il consiglio è di rimanere al chiuso dalle 21 di stasera (le 3 di notte in Italia) fino alla stessa ora di domenica.

Obama e Bloomberg fanno a gara per chi ripete più di frequente che Irene “non deve essere presa alla leggera e che bisogna prendere tutte le precauzion del caso”, ma qualcuno comincia a chiedersi se tutto questo non sia un po’ eccessivo. Secondo il National Oceanic and Atmosferic Administration, divisione del servizio meteorologico nazionale, la possibilità che Irene arrivi nella zona di New York come una tempesta e non più come uragano è piuttosto elevata. Sarà dunque valsa la pena di paralizzare un’intera metropoli? Per il momento la domanda resta aperta, ma secondo il sindaco, che già era stato duramente criticato per la poco tempestiva risposta alla tempesta di neve che ha colpito la città lo scorso inverno, la risposta è sicuramente sì.

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