Usa/ Nonostante la crisi, tengono le banche

New York, 18 ott. (TMNews) – Di sicuro, le perdite per 393 milioni di dollari (428 milioni, se si escludono le voci straordinarie) riportate Goldman Sachs nel terzo trimestre saranno motivo di giubilo per gli indignati di Wall Street. D’altronde, negli ultimi anni la banca era diventata il simbolo di tutto ciò che non và nel settore finanziario. Ma considerate complessivamente, le banche americane (tutte tranne Morgan Stanley hanno già pubblicato i risultati finanziari) non si sono comportate disastrosamente in un periodo tutt’altro che felice per l’economia americana e mondiale. Resta da vedere se riusciranno a rimanere a galla se la crescita economica dovesse continuare a stentare.

Nel periodo che va da luglio a settembre, il listino S&P 500 ha ceduto il 17% del proprio valore; il tasso di disoccupazione americano è rimasto invariato al 9,1%; la fiducia dei consumatori ad agosto è crollata al punto più basso degli ultimi 29 mesi; e il Paese ha subito un downgrade del proprio rating sovrano. Eppure, JpMorgan Chase, Citigroup, Wells Fargo e Bank of America sono riuscite a generare utili e a chiudere il trimestre con risultati in linea o migliori delle attese.

Nel terzo trimestre, gli utili di JpMorgan (4,26 miliardi di dollari) sono rimasti praticamente invariati rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e hanno riportato solo una lieve flessione rispetto ai tre mesi precedenti; mentre quelli di Citigroup (aumentati di un sorprendente 74% rispetto al 2010) e Bank of America (+6,2 miliardi di dollari contro una perdita di 7,3 miliardi di dollari nel 2010) sono balzati. Wells Fargo ha invece riportato un calo nel fatturato ma un aumento degli utili pari al 21%. Anche se l’economia è stata debole nel periodo appena concluso, le banche sembrano aver tratta beneficio dalle prospettive future di maggiore stabilità nel mercato finanziario.

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