Washington, 2 mag. (Apcom) – La cena con i giornalisti accreditati alla Casa Bianca, occasione annuale di battute e convivialità fra i presidente e i cronisti che lo seguono giorno dopo giorno, si è trasformata ieri sera in un palcoscenico per un rutilante Barack Obama che ha colto l’occasione anche per attaccare la legge sull’immigrazione varata dal governatore repubblicano dello stato dell’Arizona. L’inquilino della Casa Bianca, apparentemente non perturbato dalla prova che lo attende oggi con il volo sulle coste della Louisiana invase dalla marea nera, ha voluto condividere alcune perle di saggezza con i corrispondenti: poche cose nella vita sono più difficili da trovare e più importanti da conservare dell’amore. “Beh, dell’amore e di un certificato di nascita”, ha aggiunto.
La battuta si riferisce alle polemiche di certi conservatori sul ‘vero’ luogo di nascita di Obama: il presidente – nato alle Hawaii – sarebbe secondo loro in verità nato in terra straniera. Ma per associazione, Obama si identifica anche col fato degli stranieri. E in particolare con i guai che incontrano in Arizona. “Sappiamo cosa succede in Arizona quando non hai una carta d’identità… Adios amigos”.
Obama, a fianco della moglie Michelle in rosso scarlatto, ha provato anche l’autoironia, puntando il dito contro il presentatore della serata, il celebre tv-man Jay Leno, “l’unico che ha un tasso di ascolto più basso del mio”. In effetti la popolarità del presidente è ancora in discesa. Ma si consola: ha sentito dire, osserva, che è popolare su Twitter e Facebook.
Il presidente però ha dedicato anche qualche parola al disastro del Golfo del Messico, una catastrofe che lo sta mettendo a durissima prova, tanto più che la sua amministrazione aveva autorizzato la ripresa delle trivellazioni petrolifere – ora sospese dopo l’esplosione della piattaforma della BP.
Fra i tremila ospiti della cena c’erano sportivi, attori come Chevy Chase, Alec Baldwin, Bill Maher, Michelle Pfeiffer e Dennis Quaid, oltre a Steven Spielberg e Michael Douglas, avvistati mentre chiacchieravano con il consigliere presidenziale Rahm Emmanuel; e anche diversi repubblicani, dall’ex segretario di Stato Colin Powell al presidente del partito Michael Steele, al sindaco di New York Michael Bloomberg (poi tornato precipitosamente nella città per l’allarme terrorismo dovuto all’autobomba ritrovata a Times Square).
Aqu
© riproduzione riservata