Usa/ Obama difende tassa su banche,rivogliamo denaro contribuenti


Washington, 16 gen. (Ap)
– “Rivogliamo indietro il denaro dei contribuenti, ogni singolo centesimo”: Barack Obama dedica il discorso radiofonico settimanale alla proposta di tassa sulle banche che dovrebbe permettere all’Amministrazione di recuperare l’ammontare del piano di salvataggio degli istituti seguito alla crisi economica globale.

L’approvazione della legge è tutt’altro che scontata, data l’opposizione dei Repubblicani e la possibile perdita dei Democratici della maggioranza in Senato che li mette al riparo da manovre di ostruzionismo: il candidato del Gop nel Massachussetts, Scott Brown, minaccia infatti il rivale Democratico Martha Coakley in quello che era stato il feudo elettorale dello scomparso Ted Kennedy.

Brown si è dichiarato contrario alla tassa sulle banche e proprio per questo Obama – che sarà domani in Massachussetts per partecipare alla campagna elettorale di Coakley – approfitta della questione per attaccare indirettamente il candidato Repubblicano.

La proposta di Obama prevede una tassa dello 0,15% la cui applicazione durerebbe dieci anni, periodo nel quale dovrebbe raccogliere 90 milioni di dollari: il provvedimento riguarderebbe tutti gli istituti con attivi superiori a 50 miliardi di dollari, tra le quali molte non interessate dal piano di salvataggio del governo.

Il Presidente ha sfidato coloro che affermano che le banche non farebbero che trasferire i costi delle tasse su azionisti e clienti: “E’ difficile crederlo, quando circolano notizie secondo le quali Wall Street si prepara a pagare bonus e compensazioni il cui ammontare per il solo 2009 supera il costo di questa imposta nei prossimi dieci anni: se i grandi istituti finanziari possono permettersi bonus massicci, possono permettersi di rimborsare il popolo americano”.

Sei delle principali banche americane hanno infatti in programma il pagamento di bonus per un totale di 150 miliardi di dollari, una cifra di poco inferiore al record del 2007, l’anno precedente alla crisi, quando le compensazioni a management e azionisti raggiunsero i 164 miliardi di dollari.

Mgi

VGP

© riproduzione riservata