Washington, 22 nov. (Ap) – Primo passo a Washington anche al Senato per la riforma sanitaria voluta dal presidente Barack Obama: i senatori hanno votato questa notte il via libera al dibattito sulla legge che ambisce a estendere la sua copertura a più di 30 milioni di americani che ne sono sprovvisti. Un’approvazione per un pelo: hanno dato il loro voto favorevole 58 senatori democratici e due senatori indipendenti, tra cui Joseph Lieberman (il cui appoggio alla legge è incerto). 39 senatori repubblicani hanno votato contro, un altro repubblicano, George Voinovich dell’Ohio, non si è espresso.
Il voto, a carattere procedurale, consente di procedere nella
messa a punto della riforma, che al Senato vede un testo di 2.074 pagine.
Al termine della votazione, il portavoce della Casa Bianca
Robert Gibbs ha dichiarato: “il voto storico di questa notte ci
avvicina un po’ di più alla nostra volontà di porre fine agli
abusi delle società assicurative”. Ma l’iter per l’approvazione della riforma resta lungo e tortuoso. Anche nell’eventualità dell’approvazione al Senato, sarà poi necessario unificare i testi della riforma presentati alle due Camere,che presentano alcune differenze sostanziali. La principale è che il testo approvato alla Camera prevede spese per più di mille miliardi di dollari (contro gli 848 miliardi previsti al Senato, con una copertura di meno cittadini) e alcuni limiti per la copertura dell’aborto.
Proprio la questione dell’aborto resta scottante per il voto di numerosi democratici. Nel progetto Obama, dovrebbe nascere una compagnia assicurativa pubblica che offra polizze per le assicurazioni sanitarie a prezzi inferiori rispetto a quelli esorbitanti oggi delle compagnie private. In sostanza sono in parecchi ad auspicare che lo Stato non offra copertura sanitaria all’aborto, che pure è considerato un diritto per legge.
La questione torna d’attualità perché il vescovo cattolico
americano Thomas Tobin ha proibito al deputato democratico
Patrick Kennedy di ricevere la comunione per il suo sostegno al diritto all’aborto. Lo ha raccontato lo stesso esponente della
famiglia cattolica più famosa d’America in una intervista al “The Providence Journal”. Secondo il giornale, Tobin ha emesso l’ordine ai danni di Patrick, che è figlio del senatore Ted Kennedy, recentemente scomparso, al termine di una accesa discussione con il deputato democratico.
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