Usa; Sì di Obama a controlli governativi sul tabacco


Washington, 12 giu. (Ap)
– Ben sapendo per esperienza personale quanto sia difficile smettere di fumare, Barack Obama dice sì al disegno di legge che consentirà al governo americano di esercitare maggiori poteri di controllo sull’industria del tabacco. E parla di un momento “che testimonia davvero i cambiamenti che sono in atto a Washington”, dicendosi pronto ad apporre la sua firma alla proposta che ha ottenuto il via libera del Congresso, e che per la prima volta attribuirà all’ Fda – agenzia federale di controllo sui farmaci e sui beni alimentari – il potere di intervenire con forza nel settore.

L’Fda potrà decidere di fatto di limitare il contenuto di nicotina nelle sigarette, ma anche di ridurre le campagne pubblicitarie o bandire tutti quei prodotti a base di tabacco che sono concepiti per attrarre i minori.

Gli esperti non hanno così dubbi: si tratta di un momento storico, che pone l’intera industria del tabacco sotto l’occhio vigile del governo americano, che si impegna così ad agire attivamente contro la piaga della dipendenza dal fumo: una piaga che per gli Stati Uniti si traduce ogni anno in 400.000 morti. E che dire poi dell’impatto sui costi sanitari annuali, che sarebbe di 100 miliardi di dollari circa?

Le associazioni antifumo e i democratici esultano. Per Henry Waxman, deputato democratico e promotore della versione della proposta adottata dalla Camera, il disegno di legge che è a un passo dal diventare legge a tutti gli effetti -Obama ha garantito infatti l’apposizione della firma -, è la cosa più importante che possiamo fare in questo momento, al fine di ridurre il numero delle vittime” del tabacco.

Negli Stati Uniti i fumatori sono 45 milioni circa, sebbene il trend sia al ribasso da quando, ormai 45 anni fa, i medici parlarono per la prima volta del tabacco come della causa dei tumori ai polmoni. E oggi Douglas Blayney, numero uno di American Society of Clinical Oncology, afferma come il fumo sia responsabile di più del 30% circa di tutte le morti provocate dai tumori negli Stati Uniti, di tutti i tipi. Di conseguenza per Blayney, la norma “dovrebbe avere un impatto enorme nel riuscire a ridurre il numero delle malattie e dei decessi legati all’utilizzo del tabacco”.

Obama parla così di una norma “che farà la storia, dando agli scienziati, agli esperti medici e all’Fda il potere di fare passi importanti”. E l’enfasi è soprattutto sulla necessità di proteggere i più giovani, che sono attratti dal fumo anche grazie all’offerta sul mercato di sigarette dai diversi sapori. A tal proposito, il governo dirà basta alle parole “light” o “mild” apposte sulle confezioni, e richiederà avvertimenti decisamente più forti rispetto a quelli attuali. Non solo. Le varie sigarette saporite saranno impedite ai minori. L’Fda potrà anche decidere di chiedere ai colossi del tabacco di cambiare gli ingredienti, inclusi la nicotina e il catrame.

Sul fatto che si tratti di un momento “storico” nessuno, dunque, ha dubbi. D’altronde la battaglia contro l’industria del tabacco è stata lanciata da molti membri del Congresso – guidati dal senatore democratico Edward M. Kennedy (tra l’altro malato di cancro – più di dieci anni fa; una battaglia che ha prodotto risultati molto deboli, causa la forte opposizione mostrata dalle aziende del tabacco e da altri politici. Tanto che nel 2000 la stessa Corte Suprema stabilì che l’Fda non avrebbe avuto il potere di controllare l’industria del tabacco, non almeno con la legge tuttora vigente e prossima a essere sostituita. E l’ex presidente americano George W. Bush si oppose strenuamente agli sforzi dei membri del Congresso volti a riscrivere la legge.

Quei poteri tanto auspicati, ora l’Fda finalmente li avrà. L’agenzia potrà chiedere ai colossi del tabacco di rivelare anche il contenuto dei loro prodotti, e avrà anche l’ultima parola nel lancio di nuove campagne di marketing.

Dal canto suo Altria Group, la conglomerata che controlla Philip Morris Usa, ha diffuso un comunicato in cui si è detta favorevole all’arrivo di “una regomantazione federale severa ma ragionevole sui prodotti del tabacco”. Forti invece le critiche delle società rivali minori, che temono che la legge avrà l’effetto di apportare benefici soltanto ai titoli di Philip Morris, produttore delle sigarette Marlboro.

E forte è anche l’opposizione dei repubblicani, che vedono nella norma soltanto l’ultima prova del nove degli interventi a loro avviso sempre più invasivi del governo nel sistema privato. Tanto che Howard Cole, deputato repubblicano, ha affermato che la gente del suo stato, la Carolina del Nord, “crede che nel consentire all’Fda di controllare l’industria del tabacco, si farà un passo verso quella situazione in cui l’agenzia controllerà, (alla fine), anche le aziende familiari”. E tanto che la televisione Fox News, di stampo conservatore, fa riferimento anche a un programma del governo, che vorrebbe tassare cibi e bevande troppo zuccherati o grassi. E’ giusto dire ai cittadini cosa mangiare?, si domanda, sorpreso, in cronista.

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