New York, 27 ago. (TMNews) – L’uragano Irene è a meno di 24 ore da New York e ha già quasi isolato la città, costringendo alla chiusura degli aeroporti e minacciando di far chiudere anche i ponti tra Manhattan e il resto degli Stati Uniti. Mentre l’uragano è al largo del North Carolina e si sposta verso nord-nordest con venti di 160 km/h e una velocità di avanzata di 20, le autorità hanno deciso che da mezzogiorno locale di oggi (le 18 in Italia) tutti gli aeroporti della zona di New York chiuderanno agli atterraggi. Permessi i decolli se le condizioni lo permetterenno, ma quasi tutti i voli da e per gli scali sono stati già cancellati. Dieci stati della costa Est hanno dichiarato lo stato di emergenza; 29 milioni di persone vivono in zone sotto allarme uragano.
In una prima assoluta nella storia di New York, sono in corso le evacuazioni delle zone considerate a rischio. Un totale di 250.000 newyorkesi dovrà lasciare le abitazioni per spostarsi o da amici e parenti nelle zone non a rischio di inondazione, oppure nl centinaio di centri d’emergenza allestiti dal comune in tutta la città, soprattutto in scuole ed edifici pubblici. Altra cosa mai successa è la fermata totale dei trasporti pubblici decisa ieri e che partirà anch’essa a mezzogiorno di oggi. Le evacuazioni riguardano tutti i cinque “boroughs” che compongono New York (Manhattan, Brooklyn, Bronx, Queens, Staten Island) e colpiscono zone che vanno dal quartiere finanziario intorno a Wall Street e buona parte della punta sud di Manhattan fino alla lontana penisola delle Rockaways, a sud dell’aeroproto Jfk.
L’arrivo della tempesta a New York è atteso per le prime ore del mattino di domenica con venti intorno a 140 km/h di velocità, che ne farebbero un uragano di categoria 1. Attualmente Irene è un uragano categoria 2 e i meteorologi si aspettano che cali di forza al contatto con la terraferma. La pioggia in città dovrebbe cominciare poco prima di mezzogiorno di sabato per peggiorare progressivamente lungo tutta la giornata.
Intanto i newyorkesi, avvertiti fin da giovedì dalle autorità, si preparano ammassando generi di prima necessità così come fanno gli abitanti degli stati tradizionalmente proni alle tempeste tropicali: sono scene tuttavia insolite per la città quelle di supermercati presi d’assalto e scaffali vuoti. “Questa è una tempesta enorme, unica”, ha detto ieri il sindaco Michael Bloomberg, “e punta dritta su di noi”.
L’allarme non è solo a New York e si estende anche a nord della città fino a Boston. In New Jersey il governatore Chris Christie ha ordinato l’evacuazione delle zone costiere; in Connecticut, subito a nord di New York, le autorità hanno avvertito che l’elettricità potrebbe mancare per giorni se non settimane.
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