Washington, 8 lug. (Ap) – L’attacco informatico scatenato il 4 luglio scorso contro le reti di numerosi Ministeri statunitensi e sudcoreani è più ampio di quanto inizialmente ritenuto dagli esperti: tra i bersagli figurano anche la Casa Bianca, la Borsa di New York e il quotidiano The Washington Post.
Non è chiaro chi sia stato responsabile dell’attacco, sebbene i servizi segreti di Seoul puntino il dito contro la Corea del Nord.
L’attacco ha avuto successo nel limitare l’accesso ad alcuni dei web colpiti, ma non sembra aver interessato i sistemi di posta elettronica interni: alcuni siti governativi statunitensi come il Dipartimento del Tesoro e la Commissione al Commercio Federale hanno ancora dei problemi.
In base alle indagini preliminari l’attacco è avvenuto tramite un virus che ordinava ai browser dei pc infetti di connettersi ai siti bersaglio nello stesso momento, paralizzandone il funzionamento.
Mgi
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