Washington, 18 mar. (Apcom) – Gli Stati Uniti hanno annunciato oggi il loro sostegno alla dichiarazione delle Nazioni Unite sui diritti degli omosessuali: si tratta di una decisione che pone, ancora una volta, la nuova amministrazione di Barack Obama su una strada opposta a quella percorsa dal precedente inquilino della Casa Bianca, George W. Bush. L’intenzione di Washington di unirsi ai 66 paesi firmatari del documento ispirato dalla Francia è stata annunciata dal portavoce del dipartimento di Stato, Robert Wood.
La dichiarazione, che non ha il carattere costrittivo di una risoluzione, era stata presentata lo scorso dicembre dalla Francia e, invocando l’universalità dei diritti dell’uomo, chiede la depenalizzazione mondiale dell’omosessualità. E’ composta da 13 punti che mirano ad “assicurare che l’orientamento sessuale o l’identità di genere non possa mai costituire la base per infliggere condanne, in special modo esecuzioni, arresti o detenzioni”. Il testo ha ricevuto 66 voti a favore, tra cui quelli della maggior parte degli Stati europei e sudamericani. Alla risoluzione si erano opposti il Vaticano, diversi paesi islamici, la Cina, la Russia e gli Stati Uniti.
Il portavoce del dipartimento di Stato americano ha comunque precisato che la decisione di sostenere il documento non avrà conseguenze giuridiche per gli Stati Uniti. “Il fatto di fornire il nostro appoggio non ci costringe ad alcun obbligo legale”, ha sottolineato. La notizia, in ogni caso, è stata accolta con grande favore dalla comunità omosessuale americana, che per la maggior parte ha sostenuto la candidatura di Barack Obama alla Casa Bianca.
D’altra parte, Geroge W. Bush, alleato dei gruppi religiosi e conservatori fedeli ai valori più tradizionali, si è sempre opposto al matrimonio tra omosessuali ed ha sostenuto un emendamento costituzionale federale, poi abortito, che ne avrebbe proibito il riconoscimento legale. L’ex presidente è sempre stato favorevole alla linea politica che imponeva agli omosessuali di tacere il loro orientamento sessuale se arruolati nelle forze armate degli Stati Uniti.
L’amministrazione Obama, da parte sua, ha lasciato intendere di volere abrogare la legge, molto controversa, che permette a gay e lesbiche di essere arruolati nelle forze armate a condizione di tenere sotto silenzio il loro orientamento sessuale. La Casa Bianca ha inoltre palesato l’opposizione di Obama a un divieto costituzionale federale del matrimonio tra omosessuali, sostenendo d’altra parte il diritto delle coppie omosessuali all’adozione.
Intanto il segretario di Stato francese per i Diritti umani, Rama Yade, ha espresso la soddisfazione di Parigi per la posizione di Washington. “Sono felice del fatto che gli Stati Uniti abbiano preso la decisione di firmare la dichiarazione relativa ai diritti dell’Uomo, all’orientamento sessuale e all’identità di genere, pronunciata davanti all’Assemblea generale delle Nazioni Unite a nome di 66 stati, il 18 dicembre” scorso, ha detto Rama Yade in un comunicato. “E’ essenziale che gli Stati Uniti si uniscano a questa mobilitazione internazionale e si associno all’impegno collettivo contro le violazioni dei diritti umani fondate sull’orientamento sessuale e l’identità di genere”, ha aggiunto il segretario di stato francese.
(con fonte afp)
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