In fumo 16 mila metri quadrati di bosco: artigiano a processo per incendio colposo. Il rogo fu spaventoso: il 22 aprile 2011 in fronte di fuoco partito da zona Prati Verdi a Mercallo, si allargò a ventaglio arrivando a minacciare gli abitati di Mercallo, Comabbio e Sesto Calende in frazione San Giorgio. I vigili del fuoco e gli uomini della protezione civile impiegarono cinque ore per avere ragione delle fiamme con l’acqua lasciata cadere dall’alto dagli elicotteri.
Nell’incendio restò ustionato un uomo di 55 anni, residente a Mercallo. Per l’accusa fu lui a causare l’incendio: stando a quanto ricostruito l’uomo, di concerto con il fratello, deciso di raggiungere un vecchio cascinale di famiglia e fare pulizia. In sintesi, come capita spesso, l’uomo creò un piccolo braciere al suolo e vi gettò ramaglie di ogni genere dopo aver risistemato in verde sulla proprietà di famiglia. Quindi appiccò il fuoco. Fuoco che gli sfuggì di mano in pochi istanti: le ustioni, l’odierno imputato, se le è causate tentando disperatamente di riparare al danno. Un danno quantificato in 41 mila euro: di questi 16 mila euro sono stati spesi in seguito all’utilizzo degli elicotteri. Ieri sono stati ascoltati due testimoni: un vigile del fuoco intervenuto all’epoca del rogo, che ha dichiarato di aver sentito l’imputato dire più volte “Cosa ho fatto! Cosa ho fatto!”, davanti alla furia delle fiamme, e un meteorologo che ha confermato come quel giorno fosse pericolosissimo accendere fuochi a causa delle temperature elevate ma, soprattutto, del vento che soffiava su tutta la zona. Il 31 gennaio si torna in aula: l’imputato si difende dichiarando di non aver mai acceso nessun braciere.
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