Il giorno dopo l’annuncio, un po’ a sorpresa, del suo addio a Varese, in concomitanza con l’arrivo in panchina di Gianmarco Pozzecco, Andrea De Nicolao ci racconta i perché della separazione dal club biancorosso.
«La società mi ha fatto sapere che nella nuova stagione sarei ancora una volta partito dalla panchina – dice – per cui, a malincuore, ho preso insieme alla mia famiglia una decisione molto difficile, pensando a quello che può essere il bene per un giocatore giovane e ambizioso come me».
«Voglio innanzitutto sottolineare che non si tratta di una questione economica – prosegue l’ormai ex play della Pallacanestro Varese – e che il mio procuratore, che è un amico di famiglia da tanti anni, non ha influito per nulla sulla mia scelta» racconta DeNik.
«Ciò che mi sta a cuore è solo e soltanto il mio progetto di crescita, perché se avessi voluto semplicemente guadagnare di più avrei potuto fare questa scelta anche prima».
La riflessione del playmaker veneto parte dalla stagione appena conclusa: «Dopo quello che ho dimostrato negli ultimi mesi di campionato, in cui la squadra, con me in regia, ha sfiorato la rimonta incredibile fino ai playoff, pensavo di essermi conquistato la fiducia necessaria per fare in modo che le cose potessero effettivamente andare così come io speravo».
Poi le tante svolte, a cominciare dal cambio in panchina. «Insieme al mio procuratore, abbiamo cercato di capire dalla società chi sarebbe stato a guidare la squadra il prossimo anno, senza ottenere inizialmente riscontri. Nel momento in cui è emersa la scelta di Pozzecco, mi è stata contestualmente resa nota la comunicazione che sarei tornano nuovamente a partire dalla panchina, e trattandosi peraltro di una stagione senza impegni di coppa ho valutato che il mio impegno sarebbe stato troppo limitato».
Allenarsi e basta non è come giocare, fa intendere De Nicolao. «Una volta ricevuta dalla società la comunicazione, ho fatto immediatamente sapere che mi serviva un po’ di tempo per rifletterci su, ma nell’ultima settimana trascorsa nessun componente del club si è più fatto vivo, cosa che mi ha fatto pensare che fossero effettivamente intenzionati a lasciarmi andare via».
Resta, grandissimo, il rammarico. «Ribadisco quello che ho già detto nella scorsa intervista: per me il Poz è il più grande play italiano di sempre e da lui avrei potuto ricevere davvero tanto. Io e il mio agente abbiamo provato più volte a parlare direttamente con lui, ma non ci siamo mai riusciti».
Ora De Nicolao guarda al futuro, quello immediato innanzitutto. «Primo impegno: la Nazionale. In estate farò parte del gruppo e a questo tengo tantissimo». Poi la nuova maglia, che il play classe 1991 vestirà nella prossima stagione. «Ci sono molte squadre interessate a me» conferma. «Avete citato Pistoia e Roma, non vi dico se avete ragione, dico solo che sono tante. Valuterò tutte le ipotesi, mi prenderò il mio tempo e alla fine sceglierò la strada che riterrò più opportuna per il mio progetto di crescita».
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