Cara Provincia, devo confessarti la verità: non riesco a non stare dalla parte di Valentino Rossi. Quando venne invischiato nella vicenda dell’evasione, ci rimasi male, ma questo non c’entra nulla con la sua classe e la sua capacità di regalare emozioni. In pista è il numero uno e a me questo basta. Trovo molto italiano e piccino aggrapparsi alla prima occasione buona – e tra l’altro ciò che è accaduto a Sepang non s’è neppure rivelato un’occasione
buona, al di là dei soliti pecoroni che hanno subito abboccato all’apparenza dandogli contro – per scaricarlo, per rivangare cose del passato, per fare i soliti italiani invidiosi, attaccabrighe, sempre divisi e soloneggianti nei confronti di chi ha successo. Di più: di chi quel successo l’ha ottenuto grazie al talento e alla fatica, senza che gli fosse regalato niente da nessuno. Ma forse sono un illuso ad aspettare il giorno in cui l’Italia non scaricherà più i suoi campioni nei momenti di difficoltà, o negli sbagli, dopo averli osannati quando tutto andava alla grande.