Attentato allo Yarn Bombing – letteralmente: graffito di maglia – di piazza Beccaria.
Qualcuno, nella notte tra lunedì e martedì, ha strappato gli addobbi di maglia che l’associazione di volontariato «Varese in» aveva realizzato per arredare la piazza in occasione della giornata mondiale del lavoro a maglia in pubblico, che ricorreva domenica scorsa.
Erano stati “rivestiti” di maglia cinque alberi, il palo della luce e la rastrelliera delle biciclette. Tra le diverse decorazioni spiccavano pon-pon,
fiori e una ragnatela di maglia con appeso un simpatico pupazzo a forma di ragno (decorazione che ha vinto il primo premio al concorso Yarn Bombing Varese). Il ragno ieri mattina è stato trovato accartocciato su se stesso ai piedi dell’albero, mentre altri tessuti di lana sono stati stracciati. Non è stato un furto, ma un atto vandalico vero e proprio. Oltre al lavoro dei volontari, sono andati distrutti 500 euro di filati comprati dall’associazione.
«Siamo profondamente dispiaciuti per questo vile, stupido e incomprensibile atto vandalico – afferma , fondatrice dell’associazione “Varese in” – Tante donne, molte a fatica, hanno lavorato a questo progetto di Yarn Bombing, arte di strada, che esiste in tutto il mondo. Senza cultura e senso civico non abbiamo futuro».
A «Varese in» aderiscono numerose donne. Signore di tutte le età che hanno lavorato insieme per mesi, nei giorni di bel tempo e di pioggia, con uno scopo: fare più bella la piazza e aiutare gli altri.
L’associazione, per esempio, ha realizzato a gennaio la calza della befana dei bimbi dell’ospedale Del Ponte per il quotidiano La Provincia di Varese, 300 scaldacolli e 50 coperte per i senzatetto, 300 cappellini e scaldacolli per i rifugiati che hanno pulito il bosco insieme a Max Laudadio.
«Questa mattina mi veniva da piangere – ha detto Paola Cellini, magliaia per passione, trovandosi di fronte alle decorazioni andate per lo più distrutte – Noi ci siamo offerte di dare una marcia in più a una piazza deserta. Mi è dispiaciuto che gli alberi siano stati sabotati e spero che non succederà mai più. Ma rimango fiera e orgogliosa del nostro lavoro e spero che sempre più persone vogliano partecipare ai nostri eventi».
L’installazione è stata presentata qualche giorno dopo l’attentato di Orlando: che questo, unito ai colori arcobaleno delle decorazioni, c’entri qualcosa con l’accaduto? «Secondo me non c’entra niente. Questo non è neppure un attacco a noi di “Varese in”, ma se qualcuno ha qualcosa da dire che si faccia avanti» risponde Calabrese, che aggiunge: «Vero è che piazza Beccaria di notte è un disastro. Faccio appello al nuovo sindaco: farebbe meglio a mettere le telecamere». E adesso? «Qualche cosa abbiamo salvato, altri arredi li rifaremo – conclude Calabrese – Tutti ci dicono di non mollare, anche perché il nostro lavoro è fare la maglia a scopo solidaristico e per abbellire la città. Non ci fermiamo, già da domani saremo qui a sferruzzare». L’associazione sta pensando di decorare anche altre strade. Per aderire, consultare la pagina Fb «Varese in… maglia».