(m.tav.) Limite di 30 chilometri all’ora nel centro di Varese. Proprio come a Saronno, dove l’ordinanza del sindaco Luciano Porro – fortemente contestata dall’opposizione di centrodestra – ha imposto la riduzione della velocità su tutto il territorio cittadino. A Varese l’idea sarebbe di limitare la restrizione alla sola area interna compresa tra il ring e le stazioni: un comparto sufficiente per consentire, secondo il centrosinistra, una notevole diminuzione dell’inquinamento. La proposta è stata fatta ufficialmente dalla candidata sindaca Luisa Oprandi e dal capolista del Pd Fabrizio Mirabelli, protagonisti ieri mattina di una conferenza stampa alla stazione dello Stato. Una location scelta per «evidenziare lo sfacelo della giunta Fontana, e di tutti i 20 anni di guida da parte della Lega e del centrodestra, sul fronte della mobilità cittadina».
Tanti i nodi irrisolti messi in rilievo dal Pd. A cominciare dal trasporto su ferro, che si trova nel degrado più totale, «con treni che vengono cancellati senza motivazione – ha detto Oprandi – e ritardi di media di venti minuti». Per non parlare dei collegamenti mancanti. Ovvero quelli «con Milano Centrale e Milano Greco Pirelli». «Su queste due – ha annunciato Mirabelli – daremo il via a giorni ad una raccolta firme tra gli studenti e i pendolari».
Insomma, le bestie nere sono tante. Compreso il trasporto pubblico locale, quello su gomma, «completamente inefficiente dopo essere stato privatizzato», e quello privato, «non supportato da nessun piano». Critica dura, ma anche costruttiva, perché il Pd ha lanciato le sue proposte. E sono rivoluzionarie. A partire da quella di limitare la velocità nell’area del centro ai 30 chilometri orari: «È possibile e può avere solo effetti positivi. Puntualmente, ogni anno, tra febbraio e marzo si sfora il limite di inquinamento».
Ma ci sono anche altri aspetti interessanti. Per rilanciare gli autobus, infatti, il Pd vorrebbe renderlo gratuito. «È già stato fatto a Verbania – ha assicurato Mirabelli – dove per i residenti il servizio pubblico era interamente a carico del Comune. Dipende dalla volontà politica. E infatti, appena in città è stato eletto il centrodestra, lo ha tolto. L’idea è quella di istituire intanto la figura del mobility manager». Segno quindi di diverse sensibilità sull’ambiente. «Del resto, la Lega ha saputo solo buttare via soldi per il trambus e per la funicolare. Quest’ultima, 200mila euro di passivo all’anno, non lo sarebbe se fosse stata riconosciuta dalla Regione come trasporto pubblico».
I 30 all’ora non entusiasmano il centrodestra, che ha una proposta alternativa. Il sindaco Attilio Fontana bolla la proposta come inutile: «Se si tratta di ridurre l’inquinamento non serve, innanzitutto perché abbiamo verificato che i superamenti sono dovuti ai sistemi di riscaldamento. E poi perché il traffico viene già fermato dai semafori». L’assessore alla viabilità Fabio D’Aula in realtà ha studiato un piano per istituire i 30 all’ora, ma solo davanti alle scuole elementari e medie, soprattutto in periferia. E con finalità completamente diverse: «È una misura di sicurezza destinata a garantire senza problemi l’attraversamento dei ragazzi».
e.marletta
© riproduzione riservata