VARESE (lr) Siete pronti a un nuovo «coraggioso» tuffo nelle acque del fiume cittadino? Sì avete capito bene: fare il bagno nelle acque dell’olona! La proposta è di Legambiente Varese che per il secondo anno consecutivo aderisce al Big jump, la manifestazione internazionale nata per sottolineare la necessità di rendere nuovamente balneabili i corsi d’acqua che attraversano le città.
«I fiumi non sono altro rispetto al territorio in cui sono inseriti», recita lo slogan di quest’anno
che guiderà la manifestazione di domenica a Malnate in via Gere, nel suggestivo punto dove il Lanza e l’Olona si incontrano. Un punto in cui si nota a prima vista il diverso stato di salute dei due fiumi: il primo, tutelato e limpido, e il secondo visibilmente malandato. Al bagno parteciperanno anche alcuni ragazzi e ragazze stranieri provenienti da Francia, Serbia, Turchia, Inghilterra e Sud Corea che in questi giorni sono a Varese ospiti e animatori del campo internazionale di volontariato organizzato da Legambiente a Bizzarone.
L’appuntamento è per le 11 del mattino in via Gere per una passeggiata istruttiva, attorno al fiume e alla sua storia, sulle tracce dell’archeologia industriale presente sulle rive. Solo allora il gruppo dei partecipanti sarà pronto ad affrontare con maggiore consapevolezza il tuffo nel fiume «come 50 anni fa…o quasi», e potrà avere il via anche la seconda edizione della «Regata dei Mulini per barchette di carta» prima del consuieto aperitivo con prodotti biologici.
«Il luogo in cui faremo il Big Jump è significativo perché, oltre a far incontrare i due corsi d’acqua Olona e Lanza, è interessato da un corridoio ecologico – spiega Laura Balzan, presidente del circolo ambientalista malnatese – Un corridoio riconosciuto dalla Provincia di Varese, ma ignorato dal nuovo Piano di governo del territorio del Comune di Malnate che anzi punta a cementificare l’area dell’ex Siome». I fiumi sono un patrimonio importantissimo – aggiunge Dino De Simone, presidente di Legambiente Varese – ma spesso vengono aggrediti da cementificazioni, abusivismo, inquinamento ed escavazioni in alveo che ne imbrigliano il corso mentre la qualità delle acque rimane senza controllo».
e.marletta
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