VARESE – Non è bastato, ai truffatori, sottrarre ad un’anziana donna di Varese 5.000 euro in contanti e 350 grammi di oro e gioielli preziosi: dopo aver messo a segno il primo colpo, a distanza di pochi giorni hanno alzato il tiro, provando a truffarla ben altre due volte.
La truffa della parente malata
Nella prima occasione un malvivente hanno chiamato la signora a casa, spacciandosi per un medico e chiedendo denaro per l’acquisto di medicinali rari e costosi che avrebbero salvato la vita alla figlia dell’anziana. Per rendere più credibile il disegno criminoso, studiato nei minimi dettagli, la vittima è stata chiamata contemporaneamente sul cellulare da una donna che si è spacciata per la figlia e ha finto di parlare da un letto di ospedale con la maschera dell’ossigeno. L’anziana signora, nel panico per le sorti della figlia ed evidentemente sotto pressione, si è lasciata convincere a consegnare soldi e preziosi al malvivente.
Dopo la truffa, sono tornati alla carica
Non contenti del bottino e pensando di aver trovato un facile bersaglio, sono tornati una seconda volta dalla signora recitando lo stesso copione e una terza volta chiedendo denaro per la nipote, bloccata in vacanza senza possibilità di rientrare in Italia.
In entrambe le occasioni, però, i colpi non sono andati a segno, grazie alla lucidità della donna, che ha poi avvertito i parenti.
Conoscevano informazioni personali della famiglia
Resta sconcertante la capacità dei criminali di carpire preventivamente ed utilizzare informazioni personali e strettamente riservate sui familiari della vittima allo scopo di rendere verosimile il loro racconto: i malviventi sapevano, ad esempio, il luogo preciso di villeggiatura della nipote e ciò avrebbe potuto facilmente trarre in inganno la donna.
Nel 2022 è molto più facile, rispetto al passato, ottenere informazioni sulla vita personale di sconosciuti, complice l’utilizzo (a volte smodato) che molti fanno dei social network.
Occorre quindi stare molto attenti, “educando” gli anziani di famiglia a tutelarsi e a rivolgersi senza indugi, al primo sospetto, alla Polizia.