VARESE-BOLOGNA: OGGI O MAI PIÙ

Al Franco Ossola (ore 15) ultima spiaggia per difendere la B. Zecco in panca, coppia Culina-Kurtisi? In 105 anni di storia biancorossa, mai una vittoria sui rossoblù. E il 9 giugno dell’85 ci spedirono in C

L’ultima volta al Franco Ossola è stata amarissima perché, il 9 giugno di trent’anni fa, il Bologna aveva vinto 1-0 trascinato dal gol di Gazzaneo: era stata l’ultima partita casalinga in B poi sprofondato per un interminabile quarto di secolo nelle categorie minori prima del grande ritorno nella categoria orchestrato da Beppe Sannino nel 2010.

Oggi più che mai la Serie B è a rischio e i biancorossi, ultimi, non possono sbagliare la partita che alle 15 li metterà di fronte a un avversario mai battuto in tutta la loro storia.
I 24 precedenti con il Bologna parlano chiaro: nove pareggi e 15 sconfitte ma mai una gioia che adesso vorrebbe vivere Davide Dionigi. Considerando il potenziale in trasferta degli emiliani, vittoriosi nelle ultime quattro gare esterne con Lanciano,

Entella, Crotone e Cittadella, il nuovo tecnico deve però compiere un miracolo per battere la squadra di Diego Luis Lopez, per la verità reduce da due prestazioni casalinghe poco convincenti: lo 0-2 con il Vicenza e lo 0-0 con il Latina.
Dionigi non si deprime e anzi non vede l’ora di riscattare l’osceno esordio di martedì a Cittadella, dove il Varese è stato sconfitto e umiliato, perdendo 3-0. Il nuovo allenatore aveva cambiato modulo in un solo giorno e a chi gli chiede se è stato un azzardo passare subito alla difesa a tre, abbandonando il consolidato 4-4-2, risponde così: «Col senno di poi è facile parlare: ammetto che la sconfitta è stata strameritata e in occasione del secondo gol abbiamo commesso un errore madornale. Fino al vantaggio del Cittadella però le cose non erano andate così male e, una volta costretti a rincorrere, abbiamo perso d’intensità. Continuerò comunque con i tre difensori: mi aspetto miglioramenti già dalla partita di oggi con il Bologna e settimana prossima avremo modo di lavorare come si deve per mettere a punto i meccanismi».

Oggi Dionigi pensa più che ai numeri in campo a fare fronte comune: «Ho trovato dei ragazzi sani, che mi hanno dato disponibilità totale e ognuno molto alla causa biancorossa. Ora dobbiamo conoscerci meglio e per farlo bisogna stare insieme il più possibile. Così è possibile creare un gruppo solido e questo concetto non può venire mai a mancare. Anzi, il gruppo è una delle mie bandiere fin dai tempi del Taranto quando vincemmo un campionato pur non ricevendo gli stipendi».
Almeno per la partita casalinga col Bologna è stato dunque ripristinato il ritiro pre partita e Dionigi passa dal 3-4-3 al 3-5-2: in attacco è aperto il ballottaggio fra Culina, che sembra favorito, e Falcone per affiancare Kurtisi, al debutto da titolare. Il tecnico sa che sarà dure: «Ci aspetta una battaglia sportiva in cui dobbiamo essere intelligenti: ci vuole tempo per assimilare il nuovo modulo ma, allo stesso tempo, abbiamo bisogno di punti».

Neto Pereira è stato operato martedì al piede sinistro per la frattura alla base del quinto metatarso e rientrerà a maggio. Mancano anche Lores, Rossi e Forte, mentre Osuji recupera ed è tra i convocati.
E Zecchin che fine ha fatto? Ovviamente sarà tra i 20 giocatori che Dionigi porterà con sé per la supersfida col Bologna: «Gianpietro – commenta il tecnico – è un grande giocatore, ma io ragiono sul gruppo. Il mio concetto è di squadra: ogni giocatore deve essere funzionale alla squadra e alla situazione. Dobbiamo, prima di tutto, trovare una quadratura che garantisca solidità». Quindi, sembrerebbe dire Dionigi, «il gruppo viene prima dei singoli».
Questo è uno dei cardini della mentalità di Stefano Bettinelli che, prima della gara di andata, aveva tuonato: «I punti in classifica si recuperano. La dignità non ha prezzo».