Nature Urbane, Varese si candida capitale del paesaggio. Grazie alla collaborazione di molti privati che apriranno le corti storiche e di enti interessati a far conoscer le bellezze della città giardino, per 10 giorni il capoluogo al centro di iniziative e approfondimenti.
«Chi viene a Varese e si ferma anche poche ore, si innamora del nostro paesaggio. Quindi è bene che questo patrimonio venga messo in un circuito a disposizione di tutti», è il sindaco a sintetizzare perfettamente l’obbiettivo di un’idea innovativa. Galimberti continua: «Varese è al centro di un patrimonio che la colloca a pieno titolo tra le eccellenze italiane dal punto di vista ambientale e paesaggistico – ha detto il primo cittadino – Il programma di formazione,
esperenzialità, approfondimento e intrattenimento di Nature Urbane stimolerà dunque riflessioni e percezioni con al centro il paesaggio e quel rapporto fra natura e urbanizzazione così profondamente peculiare a Varese e che sta segnando il cambiamento delle città in tutta Europa e nelle principali città del mondo. Varese a partire da quest’anno proietta nel futuro e nel mondo il proprio modello di sviluppo urbano ecocompatibile e si mette al centro di un dibattito globale che ha avuto a pochi chilometri da noi, a Milano, un esempio virtuoso nel Bosco Verticale di . Per questo lavoreremo perché Nature Urbane diventi un appuntamento annuale fisso a livello nazionale ed internazionale per tutti coloro che credono nel cambiamento delle città e del rapporto tra natura e urbanizzazione e amano architettura, natura, cultura e paesaggio. È un’occasione per la città di sperimentare anche nuove occasioni culturali e di scambio di idee».
L’evento nazionale ha l’ambizione di diventare il luogo fisico e culturale di un percorso. Il festival, per la prima volta a Varese dal 29 settembre all’8 ottobre, abbina incontri di approfondimento a tema a spettacoli in contesti straordinari e a due tipi di percorsi esperienziali dell’intersezione tra paesaggio e città.
In tutto 24 ville e giardini, di cui la metà privati e aperti per la prima volta in assoluto; più di 130 visite tematiche; 46 percorsi per le scolaresche; 8 itinerari naturalistici; più di 30 eventi e attività collaterali tra cui conferenze, letture, proiezioni, concerti, animazioni e laboratori per famiglie nei parchi e nelle ville. Nei dieci giorni di inizio autunno a Varese e dintorni verranno aperte le ville pubbliche della città: Recalcati, Augusta, Baragiola, Mirabello, Toeplitz, Mylius, Ponti, Palazzo Estense e giardini, Castello di Masnago e giardino.
Saranno visitabili le proprietà Fai di villa Panza, Della Porta Bozzolo – a Casalzuigno – e il Monastero di Torba – Gornate Olona.
Ma saranno i privati a dare un enorme contributo alla riuscita della manifestazione, aprendo i portoni delle dimore storiche di Varese: «Ringrazio i proprietari delle ville che con grande disponibilità ed entusiasmo hanno aderito alla proposta dell’Amministrazione di aprire al pubblico le splendide dimore e i magnifici parchi, emblema di una città unica nel suo genere. Ringrazio il Fai che ha da subito creduto nel nostro progetto, la Camera di Commercio, l’Università dell’Insubria, il Politecnico di Milano, la Sovrintendenza, gli sponsor che hanno già aderito alla manifestazione e quelli che aderiranno e tutti gli enti e le associazioni del territorio che stanno collaborando per mettere a punto gli ultimi dettagli del programma che a settembre sarà svelato nella sua interezza – ha concluso l’assessore alla Cultura e Turismo, – Nature Urbane è un festival atipico, unico nel suo genere. Un festival che si impossessa della città così come a Varese è il verde a fondersi simbioticamente con l’elemento urbano: Varese città giardino può scalare le classifiche turistiche d’Europa. Quello che abbiamo presentato oggi ne è la concreta dimostrazione».