«Varese diventerà capitale dell’ambiente entro la fine del mandato». Questo l’obiettivo dell’amministrazione.
Procedono speditamente i lavori per l’organizzazione dell’edizione zero del Festival dell’Ambiente e del Paesaggio.
Manca poco al primo appuntamento fissato nella settimana centrale del mese di maggio, anche se il vicesindaco Daniele Zanzi, che sta seguendo la nascita dell’evento sin dalle sue primissime fasi, insieme all’assessore alla cultura Roberto Cecchi, ha già fatto sapere che potrebbe trattarsi di un evento a due fasi, una in primavera e una in autunno, trattandosi di una prima volta assoluta e quindi di un progetto ancora sperimentale.
Comincia anche a delinearsi un quadro più preciso sulla provenienza dei fondi che andranno a coprire le spese di allestimento e consentiranno al festival di sbocciare.
«I costi del progetto non sono ancora stati definiti al 100% – spiega il vicesindaco Zanzi – Ma i fondi nel bilancio ci sono già e la giunta ha dato la sua approvazione ad investire in questo festival».
Quest’anno nel bilancio di previsione per il 2017, che sarà in discussione nei prossimi giorni in consiglio comunale, sono stati inseriti 300 mila euro in più rispetto all’anno scorso nel settore cultura.
«Non pretendo certo che tutti quei fondi aggiunti vengano convogliati su questo progetto, ma non nego che parte delle nostre risorse arriverà da lì – chiarisce Zanzi, che aggiunge – Si sono fatti avanti anche degli sponsor privati, che hanno colto le grandi opportunità in gioco. E io, da imprenditore, lo ribadisco: per avere risultati bisogna prima investire».
Dati i tempi ristretti, non c’è stato modo di accedere a bandi e finanziamenti nazionali o internazionali, ma questo non sarà un freno per la realizzazione di una edizione “madrina” che farà da apripista.
Dunque si va avanti senza sosta, con un tavolo tecnico sempre in movimento e i funzionari di tutti gli uffici coinvolti per dare vita a qualcosa che vuole fortemente essere duraturo.
«Questo festival è un’idea vincente per il nostro territorio. Si tratta di qualcosa di assolutamente originale e non copiato da altri, perché nessuno ha il nostro stesso patrimonio – sostiene con orgoglio il vicesindaco – C’è unanimità di pensieri e di entusiasmo perché si tratta di un’iniziativa validissima, ma come tutte le cose andrà costruita mattone dopo mattone. Il senso di un’edizione zero è proprio questo, ci permetterà di saggiare le forze in campo e renderà più chiaro in che direzione dovremo continuare a lavorare, per proporre al pubblico un’edizione numero uno che sia più completa e ricca, una edizione due ancora più soddisfacente, e così via. Perché, sia chiaro, noi guardiamo a lungo termine e sappiamo dove vogliamo arrivare: a fare di Varese un’eccellenza ambientale a livello nazionale. Per ottenere questo risultato occorrerà lavorare duramente, per tutto il tempo consentito dal mandato in corso».