VARESE – Una serie di atti persecutori, culminati in un incendio doloso, ha scosso la tranquillità di una residente di 66 anni che vive da tempo nell’area delle case Aler di via Goldoni, a Varese, nella zona di viale Europa. La donna, che è invalida, ha denunciato diversi episodi di danneggiamento e minacce gravi, culminati con l’incendio del box che utilizzava.
La storia di questo incubo ha avuto inizio già a novembre 2022, quando la signora presentò la prima denuncia contro ignoti per atti di vandalismo. In quell’occasione, i danni riguardavano tagli ai fili del contatore elettrico, serrature ostruite con colla e scritte minatorie. Nonostante le prime denunce, il clima di paura e intimidazione è continuato, con episodi sempre più gravi.
L’ultimo atto si è verificato domenica 19 gennaio, quando la donna ha trovato delle minacce scritte sulla porta antincendio che dava accesso al suo box. Sulle pareti della porta erano state vergate minacce come: “Zo…la, entro due giorni togli queste telecamere o sei morta”, accompagnate da croci disegnate con vernice spray. Poche ore dopo, lunedì mattina, la residente ha scoperto che il suo box era stato incendiato. All’interno, alcuni oggetti personali, tra cui un divano e una lavatrice, erano stati bruciati. Inoltre, erano stati rubati un trapano e alcuni attrezzi, e il box è stato trovato imbrattato con segni di una defecazione. La donna ha immediatamente chiamato il 112, e sul posto sono intervenuti gli agenti delle Volanti e la squadra della Scientifica per effettuare i rilievi.
La signora, che aveva già installato delle videocamere per monitorare la sua abitazione dopo le prime minacce, ha dichiarato di temere per la propria incolumità, poiché le telecamere non sorvegliavano l’area del box, oggetto degli ultimi attacchi.
La situazione resta difficile da comprendere, poiché non è ancora chiaro quale possa essere il movente dietro questi atti di violenza. Alcuni mesi fa, tra la fine di ottobre e i primi di novembre 2023, erano stati segnalati altri danneggiamenti nella zona, tra cui finestrini di auto rotti e croci sprayate su veicoli. Non è escluso che ci sia una connessione tra questi episodi e gli attacchi subiti dalla donna.
Al momento, le indagini sono in corso, ma il senso di paura e la persistente violenza hanno creato un clima di grande preoccupazione per la sicurezza della signora, che ha deciso di denunciare ancora. La situazione, seppur ancora in fase di accertamento, è un chiaro segno di un’intensificazione della violenza e dell’intimidazione nei confronti della donna.