Le migliori carni da tutto il mondo, le migliori verdure a chilometro zero: sono i binari culinari di Amsteak, la nuova steak house che apre ufficialmente le sue porte questa sera a Varese, in via Bernascone, proprio di fronte al cinema multisala. Dopo l’anteprima di ieri sera, su invito e riservata alle autorità cittadine, l’inaugurazione di oggi è vista dal proprietario come l’inizio di un percorso che porterà a breve ad un sodalizio con il BluNote di Milano, per ospitare un concerto al mese a Varese e l’apertura di altri due ristoranti Amsteak a Venezia e a Lugano.
«Nei primi dieci anni della mia carriera da manager consulente di alto livello, ho viaggiato molto, da New York, alla Cina passando per gli Emirati Arabi e acquistavo aziende, ma negli ultimi cinque anni ho venduto realtà italiane – racconta l’ideatore del nuovo ristorante, Alan Martelozzo – Si vende il brand e il know how che viene pi trasferito all’estero mentre in Italia rimangono, se va bene, un paio di uffici». Una carriera la sua in cui ha lavorato soprattutto nel settore «Food», e così qui ha deciso di investire: «Serve innovazione, anche nell’alimentazione – afferma – così sono partito da un’indagine di mercato, dal marketing, per formulare la mia proposta sul terreno di casa. La Varese in cui sono nato e in cui ho scelto di tornare a vivere».
L’idea è quella di accostare alla cultura del cibo quella della qualità e dell’accoglienza «su cui purtroppo, in Italia, siamo ormai carenti», commenta. La qualità del cibo è garantita da alcuni prodotti a chilometro zero, come le verdure e i latticini (grazie ad un accordo con aziende locali), mentre carne e pesce arrivano dall’estero. «Ma sono delle migliori qualità», assicura spiegando che si tratta solo di allevamenti a pascolo. «Gli unici a garantire gusto e morbidezza alla carne alla griglia», spiega.
E quindi Angus argentino, o proveniente dal Nebraska, in Usa, o ancora il bisonte canadese. E ancora le migliori carni da Giappone, Irlanda e Scozia. E poi attenzione anche al pesce, con tonno e salmone rigorosamente pescati e, tra poche settimane «una speciale ricciola allevata in Trentino con una tecnica speciale», assicura.
Gli arredi semplici e ricercati, sono curati da falegnameria Cama, ma un ruolo parimenti decisivo hanno gli aromi dell’Agricola sul lago: «Oltre 70 spezie diverse che usiamo in cucina e con cui costruiremo una aiuola degli odori nel cortile esterno, legata a un vero percorso gastronomico sul loro utilizzo e con cui allestiremo un giardino verticale su modello Expo», spiega Martelozzo, passeggiando nel cortile affacciato sul retro del teatro e cui si accede da una galleria aperta su via Bernascone o da un portone su via Dazio Vecchio. La chicca: una macchina per fare il gelato freschissimo, a richiesta e sempre servito assieme al caffé. «Vogliamo mantenere la qualità ad ogni prezzo – assicura il gestore – dal centrifugato a 6 euro alla degustazione da 170 euro, grazie allo chef stellato Maurizio Gnocchi che coordina una squadra di cuochi giovani di alta scuola».