VARESE – In una settimana il costo del trasporto da Shanghai a Genova è aumentato del 114% salendo a 4.178 dollari per un container da 40 piedi, con un incremento del tempo di percorrenza di almeno il 40% a causa della deviazione verso il Sudafrica. Le tensioni nel Mar Rosso hanno fatto crollare i transiti commerciali nel canale di Suez: in avvio d’anno, i passaggi sono scesi del 38% rispetto alla prima metà di dicembre, passando da 72 a 55 navi al giorno.
Dati riassunti dalla Camera di Commercio di Varese. “Una situazione che può avere conseguenze significative – dice il presidente Mauro Vitiello – su un’economia, come quella del nostro territorio, che è molto aperta al commercio estero: l’indicatore che maggiormente misura questo aspetto è la propensione all’export (valore dell’export/valore aggiunto per cento) che per Varese è pari al 48% mentre per la Lombardia è al 42% e per l’Italia al 36%”.
Siamo insomma tra le prime province italiane per capacità esportativa, con un dato pari a 9 miliardi e 929 milioni nei primi 9 mesi dello scorso anno, +2,4% rispetto allo stesso periodo del 2022. Inoltre, le importazioni toccano quota 7,2 miliardi di euro (+1,2%) mentre il saldo commerciale varesino in quello stesso periodo risulta positivo e pari a circa 2,1 miliardi, registrando un aumento del +6,7%.
L’auspicio è che, a livello internazionale, si possano trovare al più presto le strategie per disinnescare la crisi”. Intanto, si alza la preoccupazione nelle imprese. Tra i primi a lanciare l’allarme Emanuele Fumagalli, uno dei tre soci proprietari dell’omonima azienda che, con le sue lampade da esterno, genera all’estero quasi il 97% del suo fatturato.
“Noi spediamo circa 800 container all’anno in diversi paesi – spiega -, di cui almeno la metà passa attraverso il canale di Suez. Nelle ultime settimane, i costi del trasporto sono mediamente triplicati e i tempi di transito delle navi sono aumentati di oltre 20 giorni. Siamo appena rientrati da una fiera a Dubai, dove tutti i nostri clienti dell’area del Golfo ci hanno posto il problema. Il risultato è che, per l’utente finale, il nostro prodotto costerà di più”.