Nascosta tra piazza XX Settembre e via Como, piazza Forzinetti è diventata il simbolo di un degrado crescente che spaventa residenti e lavoratori. Tra risse, accoltellamenti e spaccio di droga, il quartiere vive una situazione di emergenza che sembra non trovare soluzione. La piazza, ormai presidiata da gruppi criminali che controllano ogni accesso, si è trasformata in una zona di nessuno, dove la legge sembra non avere più alcun peso.
Chi lavora negli uffici affacciati sulla piazza racconta di scontri quotidiani tra bande, spesso armate di coltelli, e di un clima sempre più teso. L’ultimo video diffuso in rete mostra una rissa che, paradossalmente, è stata definita “meno violenta” rispetto ad altri episodi recenti. Pochi giorni fa, infatti, un uomo sarebbe stato accoltellato, confermando la pericolosità della zona.
Non si tratta di episodi isolati: il problema si estende ben oltre via Como e coinvolge tutto il quartiere, rendendo insostenibile la vita quotidiana per chi ci abita. La situazione è nota da tempo, ma il timore diffuso è che, senza un intervento concreto, la criminalità continui a radicarsi ancora di più.
La politica interviene: “Non possiamo più tollerare questa situazione”
La crescente insicurezza della zona ha spinto il consigliere comunale della Lega, Emanuele Monti, a lanciare un appello per un’azione immediata:
«Esprimo piena solidarietà ai cittadini di piazza Forzinetti, costretti a convivere con episodi di violenza quotidiana. Varese è esasperata, e questa situazione non è più tollerabile. È necessario un piano d’azione serio per restituire sicurezza alla città».
Monti ha annunciato che martedì 4 marzo la Lega presenterà una mozione in Consiglio comunale per dotare la polizia locale del Taser, uno strumento che potrebbe aumentare l’efficacia degli interventi contro la criminalità.
Gli fa eco Stefano Clerici, segretario cittadino di Lombardia Ideale, che non le manda a dire:
«La situazione è palesemente fuori controllo. Galimberti si fa vivo solo quando bisogna tagliare nastri, ma poi evapora quando i problemi della città esplodono in tutta la loro violenza; l’assessore Catalano, che da ex poliziotto dovrebbe essere “sul pezzo”, fa clamorosamente spallucce e minimizza straparlando di “percezione di insicurezza”. Ma quale percezione? L’insicurezza è reale, si faccia un giro fuori da palazzo per capirlo. Prima o poi ci scappa il morto e nessuno fa niente. Il tempo del centrosinistra a Varese è finito, ripuliremo la città da questa feccia».
L’appello è chiaro: servono controlli più serrati, presidi fissi delle forze dell’ordine e un piano di sicurezza che possa davvero riportare legalità in un’area ormai fuori controllo.