Il buio di oggi non è affatto uguale a quello che potrebbe essere, chiedendosi: e se tra un anno non ci fosse più il Varese? È un calvario ma la croce non va lasciata ad altri. Non muoviamo un mignolo contro la squadra che dà tutto, e nemmeno contro Bettinelli. Crediamo in lui, in loro (i giocatori), nella curva e nel resto del pubblico che si fa trascinare da essa, nei grandi biancorossi in giro per il mondo. Cos’altro è, adesso, il Varese?
Dite che il Betti doveva mettere prima Miracoli. Magari, forse no, anzi sì: Bettinelli ha allenato gli allievi, la Primavera e 20 volte in serie B. Mettiamo che abbiate ragione, ma: 1) attraversiamo un momento grigio (Lupoli è partito buttandola dentro a occhi chiusi, ora non lo fa nemmeno quando li ha spalancati; ci siamo attaccati a un diciannovenne che ha giocato due mesi da Antognoni e adesso lo fa da… Antonioli, ma le alternative quali sono?), e noi dovremmo fare il culo all’allenatore che, senza direttore sportivo (ah, Spartaco, quanto ci manchi, anche se ieri ci hai fatto pareggiare quando sei salito in piedi sul letto urlando «forza Varese» mentre eravamo sotto 1-2), deve decidere la vita e la morte della squadra da solo?
2) Va bene, forse doveva entrare Miracoli un quarto d’ora prima, ma è una pagliuzza nell’occhio del ciclone: quanta identità e unità ci ha dato il Betti, senza nessuno al suo fianco, senza il -3 che diventerà -4 (saremmo salvi…), con una squadra di senatori che erano già… senatori cinque anni fa, e ragazzini: e ve la prendete per un cambio in più o in meno, rispetto a tutto un mondo che c’è, o non c’è, attorno?
3) La formazione iniziale, con la sfiga di Zecchin infortunato mezz’ora prima del via, era quella giusta perché Miracoli nelle ultime due partite non aveva visto palla; Lupoli ci stava, anche se ha deluso perché non la butta più dentro (ha deluso maggiormente Bastianoni: nelle ultime due gare, errori decisivi).
4) Alla fine ci salveremo: perché non molliamo mai e siamo risaliti dallo 0-2; perché abbiamo esperienza nelle partite decisive; perché il pubblico c’è.
5) A livello di corsa e prestazione, Varese da premiare: è mancata la zampata, abbiamo prodotto gioco tirando poco. Serve Miracoli.
6) Rispetto al Vicenza, due passi avanti.
7) Non siamo il bue grasso: possiamo perdere con chiunque, ma darle a chiunque. Ci hanno fatto due gol su due angoli, il resto zero.
Asterisco: la conferma di Forte è stato l’acquisto dell’estate, l’anno scorso le sue accelerazioni hanno spaccato la stagione (con Pavoletti). Ci spiegate perché non gioca? L’avete già venduto, per caso? O voleva andare in serie A e non ha la testa per salvarsi?
Doppio asterisco: il Varese è attaccato a uno sputo. Non ha né programmazione, né progetto sportivo perché ha la testa ai debiti, da rattoppare ogni metà mese, sempre che non serva una soluzione forte (libri in tribunale) o un compratore vero. Spostando una sola virgola (esempio: la cessione di Fiamozzi a gennaio), cambia poco. O forse, drammaticamente, tutto.