Il dibattito sull’area ex Aermacchi ha dominato la seduta di ieri, mercoledì 26 giugno, del consiglio comunale di Varese, occupando tutti i 45 minuti destinati alle dichiarazioni di apertura, uno spazio normalmente riservato ai commenti liberi dei consiglieri su temi non all’ordine del giorno. Questo tema ha suscitato un notevole interesse, dimostrato dal tempo record dedicato alle discussioni, come sottolineato dal presidente del consiglio Alberto Coen Porisini.
Le controversie sul Progetto
La discussione è scaturita dallo stop imposto dalla nuova proprietà dell’area di fronte alle richieste di modifica del progetto avanzate dalla Soprintendenza. Queste richieste hanno esasperato la nuova proprietà, che aveva già completato le bonifiche e si preparava a iniziare i lavori di costruzione. La situazione ha attirato numerosi interventi sia dalla maggioranza che dalla minoranza.
Gli interventi dei Consiglieri
Matteo Bianchi (Lega) ha sottolineato la difficoltà di Varese nell’attrarre fondi e l’importanza di non perdere l’opportunità di collaborare con un imprenditore locale disposto a investire. Ha richiesto che l’amministrazione comunale sostenga il piano concordato con il privato, anche coinvolgendo la Soprintendenza per evidenziare i benefici per la città, riconoscendo la necessità di un approccio sia amministrativo che politico.
Domenico Marasciulo (PD) ha criticato la minoranza per la mancanza di chiarezza sulle responsabilità dell’amministrazione riguardo al blocco dei lavori, chiedendo trasparenza sulle azioni non intraprese dall’amministrazione per risolvere i problemi.
Barbara Bison (Lega) ha descritto il progetto come “un grande intervento che guarda al futuro”, esprimendo preoccupazione per il rischio di perdere questa opportunità: «Il compendio Aermacchi è come la bella addormentata che, dopo 20 anni di sonno, ha trovato il principe azzurro. Ora però c’è il rischio che il principe azzurro corra dietro a qualche altra gonnella, e questo sarebbe un disastro per Varese».
Luca Boldetti (Polo delle Libertà) ha criticato la tempistica delle comunicazioni dell’amministrazione comunale, evidenziando un ritardo significativo nel rispondere alla Soprintendenza: «La Delibera di giunta che ha approvato il progetto è di agosto, la convenzione con il privato è a novembre, il privato scrive alla Soprintendenza a dicembre, la Soprintendenza risponde che non è lui che deve scrivere, ma l’amministrazione. Come mai allora l’amministrazione comunale scrive alla Soprintendenza solo a maggio?».
Salvatore Giordano (Fratelli d’Italia) ha sottolineato l’importanza di lasciare operare la Soprintendenza senza interferenze esterne, evidenziando il rispetto per le competenze tecniche e storiche dell’ente.
L’intervento del Sindaco Davide Galimberti
Di fronte ai numerosi interventi, il sindaco Davide Galimberti è intervenuto per ribadire l’impegno del Comune nella risoluzione della situazione. Ha spiegato che l’area è stata venduta grazie a una decisione di giunta che ha permesso risparmi significativi nelle demolizioni e bonifiche di aree dismesse, tra cui l’Aermacchi. Ha inoltre evidenziato la disponibilità dell’imprenditore a realizzare una trasformazione significativa.
Galimberti ha dichiarato che il Comune ha completato tutte le sue attività amministrative e che la Soprintendenza ha emesso un parere favorevole, avviando una discussione su alcuni elementi chiave. Ha concluso affermando che le condizioni per proseguire ci sono e che è nell’interesse di tutti rigenerare l’area, non solo bonificarla. Il Comune si è attivato per trovare un accordo con la Soprintendenza e l’operatore privato che soddisfi le aspettative di tutte le parti coinvolte.