Nel pomeriggio di sabato 28 dicembre, la chiesa di San Carlo a Varese si è riempita di familiari, amici, colleghi e conoscenti per l’ultimo saluto a Carlo Lucchina, ex dirigente della sanità lombarda, scomparso la Vigilia di Natale.
Don Luigi Pisoni, durante la cerimonia, ha ricordato Lucchina come «un uomo che ha dato molto alla città e alla società civile, a Varese oltre che alla sua famiglia». Il sacerdote ha sottolineato l’amore per i suoi cari, evocando la luce negli occhi dei figli Marco e Franca e dei nipoti quando parlano di lui, e la sua lunga vita accanto alla moglie Letizia, con cui si era sposato 49 anni fa proprio nella stessa chiesa di viale Borri.
Una vita di impegno e riconoscenza
La funzione è stata un momento di testimonianza collettiva dell’eredità lasciata da Lucchina, celebrato anche per il suo percorso professionale. Presenti numerose figure di rilievo della sanità lombarda, come Walter Bergamaschi, Mario Melazzini, Callisto Bravi e molti altri, insieme ai rappresentanti delle istituzioni locali.
Tra questi, il sindaco di Varese Davide Galimberti, il prefetto Rosario Pasquariello, il vicepresidente della Provincia Giacomo Iametti, diversi consiglieri e assessori regionali, e personalità di spicco come Guido Bertolaso, Guido Guidesi, Raffaele Cattaneo e l’eurodeputato Mario Mantovani.
La grande partecipazione ha sottolineato quanto Lucchina fosse stimato e quanto la sua figura abbia inciso profondamente nella vita della comunità varesina e oltre.