VARESE – Emergono ogni giorno nuovi particolari nell’indagine che la Polizia locale sta eseguendo, di concerto con la Procura di Varese, sul terribile incidente avvenuto la sera di sabato 2 luglio all’incrocio tra viale Aguggiari e via Appiani. La dinamica dell’impatto tra la Jeep Grand Cherokee e la Yamaha V-Max, fatale per il 37enne Alfred Voka, sembrava molto chiara: nelle ultime ore, però, è spuntata una seconda motocicletta, che potrebbe aver ingaggiato una gara con quella del ragazzo albanese e non si sarebbe fermata dopo l’incidente, proseguendo verso Sant’Ambrogio.
Disposta l’autopsia
Ieri, 6 luglio, è stata una giornata intensa in Procura: mentre il pm titolare del fascicolo disponeva l’autopsia sul corpo di Voka, emergeva la novità della possibile gara tra moto, che automaticamente ha portato ad iscrivere nel registro degli indagati per omicidio stradale una seconda persona oltre all’automobilista della Jeep.
Le telecamere hanno ripreso tutto
Non è sfuggita, infatti, alla telecamera ad alta definizione posta sul semaforo all’altezza della caserma dei Vigili del Fuoco, la moto “incriminata” che, nell’esatto istante dell’impatto tra la Jeep e la Yamaha, ha evitato il suv e continuato la sua corsa. E’ molto sospetto, per inquirenti, il fatto che il secondo centauro, pur assistendo allo schianto, non si fermi e prosegua. Senza sapere, però, che il semaforo successivo, in via Legnani, avrebbe inquadrato la targa della moto, permettendo così agli inquirenti di identificare il terzo protagonista della triste vicenda.
Sono ancora molti, però, i lati oscuri di questa storia: sarà eventualmente da dimostrare la sussistenza della “gara” tra moto e da appurare se la Jeep abbia rispettato la precedenza o meno, mentre sembra certo che la moto viaggiasse ben oltre i limiti di velocità e che il guidatore del suv fosse brillo (è stato rilevato un tasso alcolemico di 1,08), ma non ubriaco.
Tutti “dettagli” che, in questa fase, possono fare la differenza.