Via il deludente Kendall Williams, dentro Chris Wright (nella foto). Situazione analoga a Varese. Ubi Maynor, Robinson cessat.
La sfida tra playmaker è tutta nuova, Chris Wright proprio come Maynor ha un passato in NBA, ed ha vinto la battaglia più importante contro la sclerosi multipla. Ma c’è da stare attenti, perché il suo impatto è stato importante: una partita, trenta minuti sul parquet e 26 punti. Tutto da scoprire anche Maynor, che a Cantù certo ha destato ottime impressioni mettendo a disposizione dei compagni ciò che finora era mancato: il playmaking.
Bernardo Musso è reduce da una serie di prestazioni tutt’altro che positive, e dietro di lui Myles non è ancora in buone condizioni.
Pozzecco continua invece a fare i conti con la discontinuità di Rautins, che prima sotterra Avellino dall’arco e poi scompare nella partita più sentita contro Cantù.
Ma Andy in serata è in grado di saltare in testa all’argentino, speriamo se ne ricordi.
LaQuinton Ross è sicuramente l’uomo più pericoloso di tutta la Vuelle. 37 punti contro Brindisi, super valutazione di 48. Sostanzialmente serve mettergli la museruola, e l’annoso compito spetta ad Eyenga, forse l’unico che può farlo nel quintetto varesino. Christian sarà fondamentale.
Craig Callahan è l’uomo più in forma di Varese. Lavora nell’ombra, sgomita, lotta, lascia ogni goccia di sudore sul parquet. Pesaro schiera in quattro l’ungherese Lorant, appena arrivato e non al meglio. Oltre a non essere ancora inserito negli schemi di coach Paolini. Se Callahan è quello visto nelle ultime partite, sempre il migliore in campo, non c’è storia.
Daniel contro Judge. Due giocatori inespressi, talenti del ’90 da scoprire. Perché Daniel fa arrabbiare, discontinuo e supponente, ma con mezzi fisici devastanti.
Attendiamo la sua esplosione, magari già oggi.