Varese, pochi soldi Fuga dalle case di riposo

«Negli ultimi due anni, la maggior parte dei posti letto richiesti sono quelli “di sollievo”, quelli temporanei. Perché sempre meno famiglie riescono a permettersi di sostenere i costi per troppo tempo, e preferiscono trovare altre soluzioni per prendersi cura degli anziani».

Il vice presidente regionale dell’Uneba (Unione delle istituzioni e iniziative di assistenza sociale), il varesino , è preoccupato: a Varese la crisi sta colpendo anche le Rsa, le residenze socioassistenziali, perché chi perde il lavoro o finisce in cassa integrazione non può più permettersi la retta della casa di riposo, e trova altre soluzioni.

Anche il presidente del Molina, la Rsa di Varese, , parla di «una contrazione della lista d’attesa nell’ultimo periodo».

«Nell’ultimo periodo, in effetti – ammette l’assessore ai Servizi Sociali – abbiamo avuto un aumento di richieste di compartecipazione alle spese della retta delle Rsa. Del resto, il 64% delle famiglie varesine è composta da nuclei familiari di una o due persone, la maggior parte dei quali sono formati da anziani».

Una retta pesa, in media, duemila euro al mese: non sempre la pensione del nonno, compresa quella di accompagnamento per disabilità, basta a coprire le spese. Una badante, con un contratto in regola, costa meno: circa mille e 400 euro al mese.

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