Una sentenza che getta luce su una vicenda di sfruttamento e abuso ai danni di un pensionato che viveva in condizioni precarie. La protagonista, una sessantenne, è stata condannata oggi, mercoledì 3 aprile, a Varese per utilizzo indebito di carta di credito, un reato che ha comportato una pena di un anno di reclusione e una multa di 300 euro.
Tutto ebbe inizio nel 2018, quando i carabinieri di Azzate intercettarono la donna mentre prelevava denaro dal bancomat. Questi prelievi, effettuati in due tranche di 600 euro a breve distanza l’una dall’altra, portarono al prosciugamento del conto corrente dell’ottantenne pensionato, ora deceduto, con il quale la donna aveva stretto una relazione di amicizia.
Secondo l’accusa, la donna avrebbe manipolato l’uomo facendogli credere che i suoi soldi fossero bloccati in Posta, mentre in realtà svuotava regolarmente il suo conto. Questa truffa ha lasciato il pensionato senza risorse, accentuando ulteriormente la sua difficile situazione di vita, già compromessa dal fatto che viveva in auto nei pressi della stazione.
La vicenda è emersa quando la vittima, confidandosi con un amico avvocato, ha deciso di denunciare il tutto alle forze dell’ordine. L’inchiesta dei carabinieri ha portato alla luce un caso di sfruttamento e abuso finanziario, che ha procurato gravi conseguenze all’uomo anziano, privandolo dei mezzi necessari per sostenere la propria vita.