Stasera Varese va a caccia di un’impresa storica. Sola contro tutto e tutti. Di fronte ad un palazzo immenso che le tiferà contro senza contraddittorio, dal primo all’ultimo minuto. Contro una tradizione che la vede sconfitta in Brianza dal gennaio 2007. Contro prefetture, questure ed osservatori che all’alba di venerdì hanno deciso che questo derby non s’aveva da fare di fronte ai tifosi biancorossi. Un derby che per Varese è un tabù, una maledizione da sfatare. In una doppia sfida da riequilibrare dopo la bruciante sconfitta della gara d’andata. Il mondo biancorosso è cambiato da quel giorno, la classifica fa meno paura. O meglio, non fa paura ma finché l’aritmetica non darà la certezza della salvezza, è il caso di continuare a guardarsi indietro senza pensare ad altro.
Non è una sfida playoff, è un derby da giocare con leggerezza e cattiveria, per rovinare una festa che a Cantù dura da 10 anni. Di fronte Varese avrà un vecchio e caro amico, quel Charlie Recalcati che è tornato sulla panchina di Cantù, la sua prima panchina, da ormai 4 partite e ha restituito nuovo lustro a una stagione che stava diventando pericolosa. Miracoli dell’esperienza e del talento.
Gli stessi miracoli di un Attilio Caja che questa sera, dopo una lunghissima esperienza in panchina, vivrà il suo primo Cantù-Varese sulla panchina biancorossa, dopo aver guidato una squadra allo sbando a racimolare 5 vittorie in fila, riempiendo di nuovo un palazzo al limite della depressione e restituendo un entusiasmo che sembrava perduto. Non sarà più un derby tra disperati come ci si poteva attendere non più di un mese fa, ma sarà comunque un derby da vincere, in qualsiasi modo.
A questo derby Varese e Cantù ci arrivano a pari punti, 20, a +8 su Cremona ultima in classifica. Come ha dichiarato Caja in conferenza stampa, Cantù dispone di un talento diffuso in tutti i ruoli, a partire dal quel JaJuan Johnson che all’andata fece ammattire Anosike e Pelle. Oppure quel Darden che mise sotto le guardie biancorosse, nonostante un Maynor protagonista assoluto con 32 punti. Oppure quel David Cournooh che con Recalcati sta rifiorendo con percentuali di rilievo (66,7% da due e 39,4% da tre), o un Alex Acker mai così pimpante nella sua parentesi canturina.
Servirà un’impresa titanica ma questa Varese con questo Caja ci ha insegnato che nulla è impossibile.