VARESE Il noto avvocato varesino Giancarlo Trabucchi è stato rinviato a giudizio. E’ accusato di omicidio colposo plurimo e di essersi rifiutato di sottoporsi, dopo l’incidente, alle indagini necessarie per stabilire se fosse o no sotto l’effetto di sostanze stupefacenti. Il processo a carico del legale 48enne inizierà il 10 gennaio 2010.
Ieri pomeriggio, davanti al giudice per le indagini preliminari Giuseppe Battarino, si è costituito quale parte civile anche l’avvocato Claudio Cordella in rappresentanza della Genialloyd: è
la compagnia di assicurazione (responsabilità civile) di Trabucchi. I legali del penalista sono Elisabetta Cramis e Sonia Montalbetti: davanti al gip non hanno avanzato richieste, rimettendosi al giudizio di Battarino. La pubblica accusa è invece rappresentata dal sostituto procuratore Massimo Politi.
Trabucchi è accusato di aver provocato involontariamente, ma colposamente, la morte di tre ragazzi. Erano le 21.40 del 27 luglio 2009 quando a Buguggiate, sul raccordo che immette sull’autostrada A8, morirono Luca Vilardi, 20 anni, Andrea Minonzio, 22 anni, e Paolo Dal Fior 23 anni. Vennero travolti e uccisi dalla Mitsubishi Grandis guidata da Trabucchi.
Dopo una serata passata a festeggiare un compleanno in piazza Montegrappa, i ragazzi erano saliti sulla Fiat Punto di Vilardi per raggiungere Gallarate. Con loro nell’abitacolo c’erano anche il 25enne Odoardo Girardi e la 21enne Eride Lonati. Ma in una curva del raccordo, Vilardi perse il controllo del mezzo. L’utilitaria sbattè contro un new jersey e si ribaltò. Dalla vettura incidentata fecero in tempo ad uscire, attraverso un finestrino, Girardi e Lonati. Poi la Mitsubishi condotta da Trabucchi investì in pieno la Punto, uccidendo i tre ragazzi che, dopo il primo sinistro, erano ancora vivi. Secondo Politi, la tragedia poteva essere evitata. Nella ricostruzione effettuata dalla pubblica accusa risulta che al momento dell’impatto l’avvocato viaggiava a velocità eccessiva (tra i 150 e i 160 Km/h) sulla corsia più esterna, senza quindi rispettare l’obbligo di occupare la corsia di destra più libera. Sempre a detta dell’accusa, durante la guida Trabucchi era anche distratto dall’uso del telefono cellulare. Il test alcolemico al quale l’avvocato venne sottoposto subito dopo la tragedia diede esito negativo. Dal capo di imputazione risulta invece che Vilardi al momento del decesso aveva in corpo oltre 3 grammi di alcol per litro: il limite stabilito dal codice è pari a 0,5 grammi. Ma per gli avvocati che assistono la famiglia del ragazzo l’esame venne effettuato su un campione di sangue non riconducibile con certezza a Vilardi: i corpi dei ragazzi dentro l’abitacolo, ammassati l’uno sopra l’altro, erano troppo devastati per escludere la possibilità di contaminazioni.
s.bartolini
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