«Anche Varese può fare la sua parte nell’accoglienza degli immigrati». Ne è convinto l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Milano, , che invita il sindaco e la sua giunta «a mettere in pratica le lezioni di gestione dell’accoglienza che il loro segretario, , va impartendo».
Nel botta e risposta tra Lega e Pd, tra comune di Milano e Regione Lombardia sull’emergenza profughi, ci è finita anche Varese.
In particolare, la città giardino è stata indicata da Majorino come una di quelle città italiane che «si può permettere di fare rete di accoglienza e distribuzione degli immigrati, insieme a Roma, Firenze e Verona».
Non proprio nello stesso modo però. «Non voglio certo paragonare le capacità di queste grandi città con quelle più modeste di Varese – sottolinea l’assessore meneghino del Pd – ma sono convinto che nella sua concretezza possa essere utile e, nelle giuste proporzioni, sia perfettamente in grado di occuparsi anche lei della gestione degli immigrati». Sono 5.600 i siriani in transito a Milano da ottobre. Ben 740 solo nella scorsa notte , di cui 231 sono bambini e neonati, e che vengono assistiti dai centri che il Comune ha allestito presso la Caritas o strutture di volontariato.
Un numero enorme che l’assessore Majorino sarebbe ben felice di dividere con l’amministrazione varesina. «Perché dovremmo essere più in grado di altre città ad accoglierli? – replica , commissario straordinario della Provincia di Varese – Le cose non succedono per caso. Questi sbarchi sono una scelta precisa di questo Governo targato Partito Democratico, che ha eliminati i controlli, andando a prendere gli immigrati praticamente sulle coste libiche e tunisine, e abolito il reato di clandestinità. E questo Governo deve dare una risposta».
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