Lo scorso 23 giugno la Varesina aveva annunciato che sarebbe diventata un Centro di Formazione dell’Inter a partire dalla stagione che sta per iniziare, rimandando però la celebrazione di questo “matrimonio” a ieri sera.
Così nella splendida cornice del Palazzo Branda Castiglioni di Castiglione Olona, la società rossoblù (presente al gran completo) e il Responsabile del Settore Giovanile nerazzurro Roberto Samaden (accompagnato da Giuliano Rusca e Rachele Stucchi, responsabile tecnico e responsabile organizzativo dell’Attività di Base della cantera del biscione) hanno celebrato quest’unione presentando il progetto che i due club porteranno avanti insieme per i prossimi 3 anni.
Dopo l’introduzione di Giancarlo Frigeri, assessore del comune e rappresentante del sindaco, la parola è passata al Direttore Generale della Varesina Matteo Di Caro, orgoglioso ed emozionato per la nuova avventura della società di Venegono Superiore: «Non posso che essere onorato nel presentarvi questo progetto. Provo una grande emozione perché oggi si è scritta un’altra grande pagina della storia di questa società; una storia che è stata possibile grazie all’impegno di tutte le persone che quotidianamente lavorano per questi colori e che voglio ringraziare, in particolare Pasquale Cuscunà, uno dei fondatori del club e uomo che non fa mai mancare il suo supporto».
Poi l’intervento del direttore del settore giovanile dell’Inter, Roberto Samaden, iniziato con i ringraziamenti alla Varesina e alla proprietà rossoblù per aver scelto l’Inter: «Voglio ringraziare la famiglia Di Caro e la Varesina per averci scelti; ci tengo a dirlo perché l’Inter si propone a realtà solide e importanti come quella rossoblù, ma poi sono quest’ultime a decidere se intraprendere questo percorso. Per noi è l’occasione di far progredire un progetto iniziato nel 2009 e che ci ha consentito di avere 15 Centri di Formazione Inter, fondamentali per il lavoro dell’intero Settore Giovanile».
Poi si entra nei dettagli: «Volevamo tornare protagonisti su un territorio che da anni sforna grandi talenti e la Varesina era l’unico club che ci avrebbe consentito di farlo. I punti fermi sono quelli che contraddistinguono la filosofia dell’Inter quando si parla dell’Attività di Base, dei bambini: divertimento, alcune conoscenze iniziali e la giusta educazione in campo e fuori. I bambini devono crescere come se lo facessero ad Interello, ma vedendo il lavoro della Varesina posso dire che di problemi non ce ne saranno; si tratta solo di connettere i due sistemi, ma entrambi impareremo molto dall’altro».
Un progetto che punta a formare il futuro di Varesina e Inter, e che ha conosciuto una prima realizzazione con il passaggio del centrale difensivo classe 2005 Luca Bigoni e del centrocampista 2006 Mattia Carnelli (presente ieri) in nerazzurro.