– Pedemontana, 15mila veicoli al giorno sulla tratta A. Ma si moltiplicano i problemi con il pagamento dei pedaggi. E gli utenti esasperati scappano: «Se è così, meglio non percorrerla nemmeno».C’è chi aveva chiesto informazioni via e-mail il 19 dicembre sull’avvenuta attivazione del Conto Targa e si è vista pervenire una risposta il 16 febbraio, quasi due mesi dopo. E c’è chi, come il professionista , si è visto recapitare una fattura trimestrale “monstre” da 501,36
euro per la tratta Busto Arsizio-Como, per la quale non sono stati stornati gli sconti previsti per il primo periodo promozionale. Del resto, la tratta di interconnessione tra la A8 e la A9, tra Cassano Magnago e Lomazzo, costa ben 3,11 euro: senza sconti e offerte promozionali, percorrerla tutti i giorni all’andata e al ritorno per cinque giorni alla settimana come un normale pendolare significa spendere 124,40 euro al mese solo di Pedemontana. Un vero salasso, che fino a tutto aprile viene alleggerito dallo sconto del 50% oltre la soglia di 32 euro di pagamenti accumulati: significa comunque spendere in un mese quasi 80 euro solo di tariffa autostradale per una tratta di 15 chilometri.
E se non fosse decisamente eccessivo, ci si mettono tutti i problemi di fatturazione. L’addebito automatico sul conto corrente del Conto Targa, il sistema alternativo al Telepass inventato da Pedemontana (la cui iscrizione è costata a molti anche lunghe code e disservizi per la consegna dei documenti richiesti per la registrazione), in molti casi non è ancora arrivato a destinazione. Con la conseguenza che gli addebiti che, prima o poi, verranno richiesti agli utenti, rischiano di essere astronomici proprio come quello da oltre 500 euro già ricevuto sul conto Telepass dal professionista bustocco di cui sopra. Perché il “caso Telepass” è un altro dei grandi misteri di Pedemontana: in teoria gli iscritti al Conto Targa avrebbero dovuto essere esentati dall’addebito sul diffuso sistema di pagamento delle autostrade, ma in realtà hanno già dovuto pagare e si vedranno successivamente stornato l’importo. «Ci avevano assicurato che non ci sarebbero stati problemi, grazie all’incrocio dei database, ma ottenere i rimborsi è complicatissimo» ammettono alcuni utenti. Mentre Pedemontana allo stato attuale non sa nemmeno prevedere quando inizierà ad emettere le fatture ai propri clienti esclusivi con il Conto Targa. Ecco perché alcuni utenti, che ci hanno interpellato in queste settimane per sollevare la questione, annunciano la loro “fuga” da Pedemontana. «A queste condizioni e con tutta questa confusione – ammette un professionista di Varese, saltuario utente della nuova autostrada – non ho dubbi nel convincermi che non percorrerò più Pedemontana, anche a costo di rimetterci del tempo quando sono in viaggio».
Un lettore di AutoMoto, Paolo di Milano, confessa: «L’infrastruttura ha un senso, la si aspettava da anni e se completata darebbe una bella snellita al traffico verso i laghi e la Svizzera che oggi passa per forza da Milano. Però come si fa, oggi, nel 2016 e con la congiuntura economica attuale, a proporre il primo tratto percorribile di “ben” 15 chilometri alla spropositata cifra di tre euro? A molti farebbe comodo per il tragitto casa-lavoro, ma chiunque sceglierebbe di passare qualche tempo in più in colonna nelle statali». Identico ragionamento che fanno i potenziali utenti della Tangenziale di Varese, disertata per preferire le più trafficate statali, per la disperazione degli amministratori del territorio che hanno bussato al ministero delle Infrastrutture per sollecitare consistenti riduzioni delle tariffe. Eppure il presidente della società Pedemontana, , considera tutto sommato buoni i rilevamenti di traffico. «I transiti sulle tratte principali risultano circa il 30 per cento in meno di quando l’autostrada era gratuita e anche se di quote molto basse tendono ad aumentare. Sulla tratta A siamo tornati a una media di circa 15mila veicoli al giorno».