Vasco Rossi «Un duro che dura»

La febbre dei fan di Vasco Rossi è ormai conclamata in vista dell’appuntamento di questa sera per la prima delle quattro date previste a Milano, Stadio di S.Siro, del suo “Live Kom 2014” (si replica domani, poi il 9 e il 10 luglio).

I biglietti per assistere alla serie di esibizioni in programma, come è sempre avvenuto per il rocker di Zocca, sono andati rapidamente esauriti.

Per tutti quelli che sono rimasti fuori e proprio non vogliono perdersi l’evento, le ultime disponibilità riguardano solo posti al terzo anello, in vendita a 41,50 euro su www.ticketone.it, oppure alle casse dello stadio.

Lo spettacolo comincerà alle 20.45, per una scaletta che si svilupperà in circa due ore e mezza durante le quali andrà in scena uno show mai così tirato e duro dal punto di vista strettamente musicale.

Chi ha visto la tranche romana del tour, appena conclusasi ha parlato di un Vasco in grande forma, positivo e con una straordinaria voglia di sorprendere ancora.

Il diretto interessato lo aveva detto fin dall’inizio, non voleva un concerto semplicemente celebrativo, ma una cascata di rock vero , con brani poco suonati dal vivo e riarrangiati con un piglio al limite dell’heavy metal.

Non a caso alla batteria ha voluto uno che “pesta” instancabile e diretto come Will Hunt, già dietro ai tamburi degli Evanescence, e alla chitarra, al fianco del confermato Stef Burns, ha voluto un giovane pieno di talento e grinta come Vince Pastano, al posto dello storico Maurizio Solieri.

Al basso irrinunciabile Claudio “Gallo” Golinelli , così come sono stati confermati il tastierista Alberto Rocchetti e la corista Clara Moroni.

Di nuova concezione anche il palcoscenico di questa produzione che presenta una appendice a forma di V, sorta di propaggine che si estende avvicinando l’artista al suo pubblico come mai prima.

Il pezzo di apertura, se viene rispettato il rituale proposto all’Olimpico di Roma, dovrebbe essere “Gli Spari Sopra”, cover di una canzone degli An Emotional Fish, che Vasco fece sua anni fa trasformandola in uno dei suoi cavalli di battaglia più ritmici.

Il brano, trascinante e aggressivo come non mai, scandito dall’inconfondibile pulsare del basso di Golinelli, fa intendere dopo poche rullate dell’invasato Hunt quale sarà la strada maestra che lo show intende imboccare.

I più tradizionalisti tra i fan dell’artista non si impressionino però, perché il finale dell’esibizione sarà tutto improntato alla riproposizione dei brani più romantici e classici del repertorio, fino al materializzarsi dell’immancabile finale con “Alba Chiara”.

Vasco Rossi torna quindi a riabbracciare il suo pubblico nella cornice che nell’ultimo decennio lo ha visto con regolare frequenza recitare la parte del mattatore.

Nel periodo di pausa forzata a causa delle non eccelse condizioni di salute ha saputo meditare e prepararsi a questo atteso ritorno sui palchi live, sviluppando un nuovo modo di comunicare e e trasmettendo la sua intenzione di voler restare ancora a lungo sulle scene che ha dominato incontrastato per decenni.

Vasco Rossi ha chiuso i tre concerti all’Olimpico di Roma, con tre sold out di fila. In tutto si sono dati appuntamento nello stadio romano in 173 mila. Nessuno prima di lui (né artisti internazionali né nazionali) ha sfidato l’Olimpico per tre sere consecutive.

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