“El rockero italiano Vasco Rossi dará el mayor concierto de la historia de Europa”. Titolava così El Pais lo scorso 31 gennaio, e come dargli torto. Lo dicono i numeri: con qualcosa come 193 mila biglietti già venduti – o meglio, polverizzati in poche ore – Vasco senza nemmeno salire sul palco ha stracciato in partenza il record di spettatori paganti in un singolo show in Europa. A chi apparteneva? A un certo Ligabue, che si fermò a quota 165 mila ingressi staccati per il Campovolo nel 2015.
Mancano quasi cinque mesi, ma il countdown per quello che, senza ombra di dubbio, è l’evento dell’anno è già iniziato: il 1° luglio sarà Vasco, sarà Modena Park, saranno 40 anni di carriera da celebrare per il ragazzo partito da Zocca e arrivato nell’Olimpo del rock.
E sì, diciamolo: Vasco dopo Madonna ha ucciso pure Ligabue e si appresta a concludere l’opera con gli A-ha, attuali detentori del record mondiale di numero di spettatori paganti a un singolo concerto, risalente al 1991 quando suonarono davanti a 198 mila spettatori.
Il cosiddetto omicidio di miss Veronica Maria Louise Ciccone risale invece al 1990, quando Rossi si prese per la prima volta San Siro. Qualche giorno dopo il concerto, il quotidiano La Notte titolò: «Vasco Rossi ha ucciso Madonna». Lo stesso Rossi spiegò con parole sue, anni dopo, cosa era successo:«Nessun italiano aveva mai avuto il coraggio di affrontare San Siro. Noi potevamo al massimo aspirare alle grandi balere palasport. Gli stadi erano per gli stranieri solennemente accolti da stampa esterofila come veri e propri DEI scesi dal cielo.(…) Bene… arrivarono in 70.000 a festeggiare il Rock italiano e qualche giorno dopo Madonna fece un mezzo flop. (…) Per me che avevo cominciato dieci anni prima nelle balere e nemmeno mi sognavo di veder un giorno più di 20.000 persone non mi sembrava vero di aver infranto quell’invalicabile muro e di avere portato la musica italiana dove meritava di stare».
Da quel giorno di anni ne sono passati 27, di stadi nel frattempo ne ha riempiti a decine se non a centinaia. In mezzo, tanto per gradire, si registra anche un pubblico pari a 400 mila persone radunate dal Blasco nazionale in quel di Catanzaro: era il 25 settembre 2004, epilogo del Buoni o cattivi Tour, concerto gratuito sotto un diluvio universale sulla spianata di Germaneto che, complice quel fango, diventò subito per tutti la nostra Woodstock.
In attesa dell’ultimo slot di biglietti a breve in vendita su Vivaticket, nuova rivoluzione nella rivoluzione voluta fortemente da Vasco per combattere con ogni mezzo la schifosa e dilagante piaga del secondary ticketing, noi vi preannunciamo una grossa sorpresa. Continuate a seguire su tutti i canali La Provincia di Varese, perché presto vi spiegheremo come saremo presenti noi all’evento dell’anno.
Sì, ci saremo anche noi e ci saremo insieme a voi. Anzi, proprio grazie a voi.
Aspettando ancora una volta quel suono che “diventerà blu”. E sarà l’inizio… un inizio che non vuol mai finire. Un inizio che non conosce più limiti.