Veleno ai gatti, Brebbia in battaglia: «Pericoloso anche per i bambini»

L’amministrazione comunale scende in campo contro gli avvelenatori dei randagi. Il sindaco Gioia: «I cittadini segnalino qualsiasi caso sospetto alle forze dell’ordine»

– Un avviso dai toni e dai contenuti molto netti, per mettere fine alla strage di gatti andata in scena in questi ultimi mesi a Brebbia. La morte per avvelenamento nelle ultime due settimane di una quindicina di mici randagi accuditi nel cortile di un’azienda in via per Cadrezzate, nella zona industriale del paese, denunciati sul nostro giornale dall’imprenditore e consigliere comunale , ha fatto scattare l’allarme. Un veterinario dell’Asl di Laveno Mombello e la polizia locale hanno effettuato ieri un sopralluogo nel cortile dell’azienda dove i gatti erano ospitati, per cercare qualche traccia utile a risalire ai responsabili, mentre i resti di due dei poveri animali sono stati inviati ad un laboratorio di Binago, per accertare che tipo di veleno li abbia uccisi.

L’anno scorso in un’altra zona di Brebbia, a Ronchè, un gatto fu ritrovato morto, ferito a morte da una fucilata, mentre un altro micio si salvò per miracolo. Un boccone avvelenato, sempre lo scorso anno, uccise nel giardino di casa anche uno dei gatti della consigliera comunale . Un’escalation preoccupante a cui l’amministrazione vuole porre fine, anche per evitare che qualche esca piena di veleno possa essere ingerita da qualche bambino. «La pratica di avvelenare gli animali,

oltre a essere sintomo di profonda inciviltà è un’azione gravemente irresponsabile perché i veleni, in particolare sotto forma di esche e bocconi, sono pericolosi per tutti gli animali e anche per le persone, soprattutto per i bambini, nonché per l’ambiente» afferma il sindaco , che ha firmato di suo pugno l’avviso che sarà affisso in tutto il paese. «Si invitano tutti i cittadini a segnalare qualsiasi caso di sospetto avvelenamento alla polizia locale o ai carabinieri – prosegue il primo cittadino – per aumentare l’attenzione e per individuare i responsabili di queste pratiche barbare». Nell’avviso comunale si ricordano anche le conseguenze penali a cui possono andare incontro gli avvelenatori di gatti e animali o chi si macchia di maltrattamenti o altre crudeltà ai loro danni.

L’articolo 544 del codice penale prevede una pena da quattro mesi a due anni per chi uccide un animale, mentre per chi li maltratta è prevista la reclusione da tre a 18 mesi e una multa da 5mila a 30mila euro. L’amministrazione ha allegato all’avviso anche una serie di consigli utili per difendersi dai bocconi avvelenati, secondo quanto suggerito dal ministero della Salute. Alla comparsa dei primi sintomi di sospetto avvelenamento, il consiglio ad esempio è quello di rivolgersi subito a un veterinario, evitando di somministrare all’animale sostanze come latte o bicarbonato di sodio o altri farmaci. Porre fine alla moria di gatti randagi e non, è l’obiettivo dell’avviso comunale.