– Con un po’ di fantasia e progettualità, Piazza Monte Grappa potrebbe assumere le sembianze di un frutteto tipico del nostro territorio.
Questa è l’idea su cui stanno lavorando (assessore al turismo) e (assessore all’ambiente), in vista di Expo.
Qualche giorno fa era facile imbattersi in Ghiringhelli che misurava la piazza a grandi passi e visualizzava il futuro arredamento verde. Ieri Santinon ha fatto un sopralluogo per capire come formalizzare un progetto da presentare a breve, entro la metà del mese di gennaio.
«Non c’è ancora nulla di sicuro, ma stiamo lavorando su un progetto teso a portare la frutta di Varese al centro della città» conferma Santinon.
Nella piazza, per Expo, troverebbero spazio un punto informativo, un’area per la cucina e lo show cooking, un angolo culturale e, ovviamente, il frutteto-tipico. Con prodotti come le viti di Arona (che producono chardonnay e pinot); le pesche di Monate ghiotte soprattutto sciroppate; le mele di Orino, dette dai nonni “Pom
Pepin de Urin”. Ovviamente le piante sarebbero piantate in vasi, molto simili a quelli che si usano per fare l’orto sul balcone.
Con la differenza che qui si parla di una piazza, quindi di un luogo ampio, che può ospitare essenze di una certa grandezza, come appunto il melo e il pesco. La sensazione sarà quella di passare, con continuità, dalla zona commerciale a quella agricola.
Iniziative analoghe, nel passato, hanno dato – letteralmente – buoni frutti. Chi non ricorda i giardini spuntati in piazza Monte Grappa in occasione di manifestazioni di florovivaisti?
Furono fatte aiuole, installati tappeti erbosi ed esempi di arte topiaria, vicino alle quali le persone si facevano i selfie.
Per quanto riguarda l’angolo culturale, lo si può immaginare come un salotto dove potrebbero svolgersi attività come presentazioni di libri, mini-convegni, lezioni sulle piante da frutto, etc. Mentre nella “cucina”, libero sfogo alle attività ai fornelli.
E chissà che non si riesca a organizzare un piccolo master-chef in salsa varesina, proprio sotto la torre civica, usando i prodotti del nostro territorio.