VENEGONO SUPERIORE (a. mad.) Stanno meglio i bambini a cui nei giorni scorsi è stata riscontrata un’infezione da meningococco, il pericoloso batterio che può portare la meningite.
A darne notizia è il padre di uno di loro, che è intervenuto per puntualizzare la cronologia dell’evento riportato dalle cronache: «Tutta la situazione è partita nella giornata di sabato – ha spiegato -, quando un primo bambino di nove anni si è presentato in ospedale con i sintomi di una forma leggera di infezione. Questo bambino è stato subito sottoposto alle cure del caso ed ha reagito in maniera positiva, tant’è che potrebbe essere dimesso a breve».
Gli altri casi sono stati registrati nella giornata di martedì: «Martedì mattina io e mia moglie abbiamo portato nostro figlio in ospedale perché presentava dei sintomi che vanno oltre la normale influenza: febbre alta, delle strane macchie sulla pelle oltre ai forti dolori articolari. Il bambino è stato ricoverato per degli accertamenti e poi sottoposto al trattamento antibiotico. Nella stessa mattinata è arrivato in ospedale anche il fratellino piccolo del primo bambino, quello che è stato ricoverato sabato. Mentre nella serata di martedì, di ritorno dalla gita a Torino, un quarto bambino di nove anni si è presentato con gli stessi sintomi. Quindi non è come qualcuno ha detto, che i bambini hanno contratto l’infezione in gita a Torino. Solo uno di loro ha iniziato a sentirsi male durante la gita».
Il bambino più piccolo è stato avviato ad un ospedale milanese, dove sta rispondendo in maniera positiva alle cure dei medici, gli altri tre sono stati ricoverati a Tradate, dove anche gli ultimi arrivati danno segni di ripresa: «Certo, non sono cose che si risolvono nell’arco di una giornata – aggiunge il papà di uno dei bimbi ricoverati – ma i medici ci hanno spiegato bene la situazione e ci hanno tranquillizzati. I bambini, sottoposti alla terapia antibiotica, sono costantemente monitorati».
Nella giornata di martedì, con tre casi in un giorno, i medici dell’ospedale di Tradate hanno allertato l’Asl: «La sera stessa è arrivato un funzionario del’Asl che ci ha fatto tutte le domande del caso, domandandoci con chi erano entrati in contatto i bambini, da lì poi è partito il protocollo della profilassi, a cui siamo stati sottoposti anche noi adulti. Poi ieri pomeriggio tutti i ragazzi, compagni di classe, di calcio, sono stati chiamati a prendere l’antibiotico che serve per eliminare il batterio ed escludere così che si possa contrarre l’infezione».
e.marletta
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