Veneto; Treviso, Polizia alla ricerca compagno donna sgozzata


Treviso, 26 feb. (Apcom)
– E’ ricercato in tutt’Italia il giovane
marocchino, ex compagno di Elisabetta Leder, la donna di 36 anni,
infermiera in una casa di riposo, sgozzata insieme alla
figlioletta di 18 mesi, la piccola Arianna, nella loro abitazione
a Castagnole di Paese in provincia di Treviso.

A dare l’allarme a polizia e carabinieri, ieri sera, è stato il
fratello della donna, Alessandro di 27 anni, che è stato chiamato
dalla madre perché non vedeva arrivare a cena Elisabetta e la
piccola Arianna attese per le 19.40.

Il giovane ha aspettato inutilmente la sorella per un po’ sotto
casa, pensando che fosse uscita per una commissione. Non
vedendola arrivare ha avvertito le forze dell’ordine. Quando è
entrato nell’appartamento, intorno alle 22.00, ha trovato la casa
completamente a soqquadro con tracce di sangue.

Il cadavere di Elisabetta Leder e della piccola Arianna erano
nella camera da letto, a entrambe era stata recisa la gola. Sotto
il cadavere di Elisabetta sono stati rinvenuti due coltelli, con
uno potrebbe essere stata uccisa. L’esame scientifico evidenzierà
tracce ed eventuali impronte digitali.

Da quanto si è appreso da fonti investigative, la relazione tra
Elisabetta e il giovane extracomunitario era comunque finita. La
36enne lavorava come infermiera in una casa di riposo e conduceva
una vita tranquilla.

Proprio ieri mattina, però, il giovane marocchino era stato visto
nell’appartamento di Elisabetta a far visita alla figlioletta
Arianna che aveva legalmente riconosciuto. Negli ultimi dieci
giorni, da quando era arrivato a Treviso dalla Francia, il
giovane aveva visto spesso la figlioletta.

Il marocchino, che gode di un permesso per motivi familiari,
veniva a Treviso per brevi periodi proprio per trovare la piccola
Arianna; il resto del tempo lo passava in Francia a casa di
parenti.

I sospetti, però, si concentrano sull’ex-compagno di Elisabetta
Leder. Dal garage della donna, dopo il duplice omicidio, è
sparita l’auto e del nordafricano a tutt’ora non si hanno
notizie. Aspetto che aggrava la sua situazione anche se non è
ancora stato iscritto nel registro degli indagati.

Lo stesso procuratore capo di Treviso, Antonio Fojadelli ha
spiegato che il delitto potrebbe essere stato compiuto come
“conseguenza di una lite: ci sono alcuni indizi – ha sottolineato
– che lo fanno ritenere come plausibile”.

Nessun iscritto nel registro degli indagati anche se ha
proseguito il magistrato è “inutile dire che vi siano dei
sospettati, uno in particolare”.

Un testimone, un vicino di casa sembra abbia visto il
nordafricano entrare nel condominio di Castagnole di Paese
proprio una manciata di minuti prima che si consumasse il
delitto.

Sarebbe, quindi, solo questione di poco tempo, l’assassino di
Elisabetta e della piccola Arianna avrebbe le ore contate.
All’appello mancano ancora gli elementi che potrebbero emergere
dall’esame delle lame rinvenute nella casa della mattanza, dalle
impronte insanguinate di scarpe trovate nell’androne e davanti al
tappeto di casa, o dal corpo delle vittime: Elisabetta, trovata
senza vita semi svestita in camera da letto, è evidente che prima
di soccombere ha lottato strenuamente.

Sarà l’esame sulle lame dei due coltelli rivenuti sotto il corpo
di Elisabetta Leder a far luce sulla dinamica del duplice delitto
che ha sconvolto Castagnole di Paese in provincia di Treviso.
Eventuali impronte digitali potrebbero rivelare chiari indizi.

Bnz

MAZ

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