Venezia, 24 dic. (Apcom) – C’è qualcosa di assolutamente anomalo nella serie ravvicinata di ‘acque alte’ che a Venezia hanno caratterizzato questi giorni. Un fenomeno non più “normale”. Lo ha spiegato, nel corso di un incontro con la stampa, il direttore della Istituzione Centro Previsioni e Segnalazioni Maree, Paolo Canestrelli che ha espresso preoccupazione per l’innalzamento del livello dell’Adriatico.
Canestrelli ha svolto una relazione sugli eventi degli ultimi giorni e sull’anno mareale, definendo “non normale” quanto sta avvenendo: in coincidenza con una fase di quadratura (primo quarto di luna) con due soli valori diurni (una alta, una bassa) anziché i normali quattro, l’onda di sessa, l’oscillazione dell’acqua che rimbalza tra Nord e Sud in Adriatico, da giorni continua ad arrivare in fase con il massimo astronomico, il che non era mai successo.
I venti di scirocco su medio e basso Adriatico, suscitati dal passaggio delle perturbazioni che si susseguono su tutta l’alta Italia, provocate da una estesa area ciclonica, centrata sulle Isole britanniche, spingono e rinforzano l’onda di sessa, che ieri ha prodotto un sovralzo di 101 cm e questa notte, pur un po’ dissipato, di 84 cm.
Per la prossima notte, alla luce della evoluzione della situazione meteo, Canestrelli ha confermato la previsione di 150 cm, ma come massimo possibile poiché la perturbazione in arrivo dall’Atlantico sta spostandosi dal Tirreno verso l’alto Adriatico, e passerà forse in anticipo: il leggero miglioramento prevedibile potrà contenere, ma non di molto, l’innalzamento della marea.
Canestrelli ha poi parlato del 2009 come di un anno record, sotto il profilo mareale: si sono già avuti 120 eventi sopra gli 80 cm (111 il record precedente), 29 sopra i 100, 14 sopra i 110 (erano stati 12 nel 2002, finora anno record), già due sopra i 140 (come nell’anno record, il 1979); del tutto raro sono le due punte massime successive sopra i 130 cm. Il dato più importante è però il livello del medio mare, calcolato su tutti gli estremali di massimo e di minimo dell’anno, è di 32.7 cm, contro i 28 dell’anno scorso, i 26 di media degli ultimi dieci anni, i 23 del decennio precedente: segno questo di una netta tendenza all’incremento della massa d’acqua nell’Adriatico e quindi al rialzo del suo livello.
Bnz
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