Vent’ anni fa l’ultima persona uccisa al Muro di Berlino


Berlino, 4 feb. (Apcom)
– All’inizio di febbraio di venti anni fa
Chris Gueffroy decise che era giunto il momento di lasciare l’ex
Germania orientale. Pochi giorni prima Gueffroy, un cameriere di
Berlino-Est, aveva ricevuto la lettera di arruolamento nella
Nationale Volksarmee, l’esercito della Ddr. Troppo, per un
giovane cui il regime tedesco-orientale aveva appena negato la
possibilità di diplomarsi, per via del suo rifiuto di
intraprendere la carriera di ufficiale. Così il ventenne contattò
l’amico Christian Gaudian e insieme decisero di passare
dall’altra parte. Nessuno dei due immaginava che Gueffroy sarebbe
entrato nei libri di storia come l’ultima persona uccisa nel
tentativo di scavalcare il Muro di Berlino.

Le chance di fuga sembravano buone. Alcuni conoscenti avevano
spiegato ai due giovani che l’ordine di sparare sui fuggitivi
dato alle guardie di confine tedesche-orientali (un ordine sempre
negato da Erich Honecker, il leader della Ddr) era stato
revocato. Non solo, ma, come ricorda il progetto “Todesopfer an
der Berliner Mauer, 1961-1989” (“Vittime del Muro di Berlino
1961-1989”) dell’università di Potsdam e del Memoriale sul Muro,
in quei giorni di febbraio a Berlino-Est era attesa la visita del
primo ministro svedese.

Nessuno sparerà su dei fuggitivi durante
una visita di Stato, pensarono i due. Quando però, la sera del 5
febbraio 1989, Gueffroy e Gaudian si avvicinarono al Muro
all’altezza del quartiere orientale di Treptow, armati di una
piccola ancora artigianale, dovettero ricredersi. Intorno alle
23:30, dopo aver oltrepassato una prima barriera e a pochi passi
dall’ultimo ostacolo della “Striscia della morte”, i due urtarono
un sistema di allarme che attirò l’attenzione di alcune guardie
di confine. Partì una raffica di colpi (22, secondo la minuziosa
ricostruzione che ne faranno poi le onnipresenti spie della
Stasi). A quaranta metri di distanza un militare puntò il fucile
all’altezza dei piedi di Gueffroy e Gaudian e fece fuoco. Vedendo
che i due continuavano a correre alzò la mira, centrando Gueffroy
al cuore. Nel giro di pochi minuti il ventenne che sognava di
andare prima o poi in America era morto. Il suo compagno di fuga,
rimasto ferito, verrà invece arrestato e condannato a tre anni di
galera.

Il caso finì presto sulla stampa occidentale: gli abitanti di
Berlino-Ovest sentirono infatti distintamente gli spari. Non
solo, ma, nonostante i tentativi delle autorità della Ddr di
nascondere l’accaduto, anche i berlinesi dell’Est appresero della
morte del cameriere. Il fratello di Gueffroy riuscì infatti a far
pubblicare sul numero del 21 febbraio della Berliner Zeitung
(allora organo del partito comunista della Ddr) un necrologio. Se
n’è andato “a seguito di una tragica disgrazia”, si legge in quel
testo.
Ai funerali, svoltisi il 23 febbraio, si presentò un centinaio di
persone, tra cui, ben nascosti, alcuni corrispondenti occidentali.

La morte del giovane non rimase senza conseguenze. Temendo
ripercussioni negative a livello internazionale, in aprile
Honecker chiese di non applicare più quell’ordine di sparare sui
fuggitivi che ufficialmente non è mai esistito. Gueffroy fu così
l’ultima persona uccisa a colpi di arma da fuoco nel tentativo di
fuggire a Berlino Ovest. Dopo di lui la divisione di Berlino farà
ancora una vittima, l’ultima: Winfried Freudenberg. L’8 marzo
1989 Freudenberg morì mentre tentava di scappare dalla parte Est
della città a bordo di un pallone aerostatico fatto in casa e
precipitato qualche ora dopo il decollo.

Oggi a Treptow un monumento commemorativo ricorda la tragica
fine di Gueffroy. Nel 1992 il soldato che lo uccise venne
condannato a tre anni e sei mesi di carcere (pena poi ridotta a
due anni), al termine del primo di una lunga serie di processi
contro gli ex militari di confine della Ddr.

L’anniversario della morte di Gueffroy giunge mentre a Berlino
sono già iniziate le celebrazioni per i 20 anni dalla caduta del
Muro. A Potsdamer Platz un box informativo di colore rosso mostra
come è cambiato il volto di Berlino dal 1989 a oggi. Le
celebrazioni culmineranno il 9 novembre, quando verrà “abbattuta”
una fila di tessere del domino che si snoda da Checkpoint Charlie
fino al nuovo quartiere governativo, simbolizzando il tracciato
del Muro.

Cep

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